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Il Guru di San Lorenzo raggiunto da un’ordine di carcerazione: ha violentato due ragazzine

Niente processo bis per Danilo Speranza, il guru della setta Re Maya condannato in via definitiva per aver compiuto violenze sessuali su due ragazzine di 13 e 15 anni, figlie di adepte della setta. L’uomo è stato raggiunto da un ordine di carcerazione ma si trova ora ricoverato in un ospedale romano.
A cura di Redazione Roma
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Danilo Speranza, 72 anni conosciuto come il Guru di San Lorenzo e capo di una setta di ispirazione new age, finirà forse in carcere per aver compiuto abusi sessuali su minorenni. L'uomo era stato arrestato una prima volta nel 2010, condannato in primo grado e poi in appello nel 2019, la Cassazione ha respinto la richiesta dei suoi difensori di un nuovo processo e rigettato il ricorso che avrebbe portato alla prescrizione dalla accuse. L'uomo, da anni ormai a piede libero, è stato dunque raggiunto da un provvedimento di esecuzione della carcerazione ma al momento si trova in un ospedale romano e bisognerà verificare se le sue condizioni di salute sono compatibili con la detenzione carceraria. A raccontarlo oggi è il quotidiano il Messaggero, ricordando come sono 10 agli di detenzione che Speranza deve ancora scontare.

Speranza è accusato di aver abusato di due giovani di 13 e 15 anni, figlie di due adepte della setta Re Maya di cui era la guida. Le violenze si sono consumate all'interno di un casolare di Mazzano Romano, alle porte della capitale, dove gli affiliati alla setta erano andati a vivere completamenti soggiogati dal loro guru. Addirittura aveva fatto credere che quelle violenze sessuali su due ragazzine altro non erano che la strada per le vittime di condividere il karma dell'Immortale (come si faceva chiamare).

In aula aveva provato a difendersi sostenendo di essere impotente, ma la testimonianza della sua compagna dell'epoca è stata smentita dalle intercettazioni in cui la donna raccontava di aver mentito, tanto da costargli una condanna per falsa testimonianza. Il guru è stato invece assolto con formula piena dall'accusa di essere al centro di una truffa che lo avrebbe visto come protagonista, secondo quanto sostenuto a suo tempo dall'accusa, assieme ad altri suoi fedeli collaboratori.

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