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Gulash, wurstel e paella: nelle scuole di Roma il menù è etnico

L’obiettivo del progetto “Viva l’Europa” è quello di far conoscere agli studenti la cultura gastronomica di tanti Paesi diversi e di aumentare la consapevolezza di appartenenza dell’Italia all’Europa. Ma alcuni genitori già protestano: “Un’iniziativa inutile”.
A cura di Enrico Tata
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Fish and chips dal Regno Unito, il gulash dall'Ungheria, la paella dalla Spagna, la wiener schnitzel dall'Austria. E poi piatti dal Portogallo, dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca, dalla Romania e da molti altri Paesi europei. Parte in questi giorni nelle mense scolastiche di Roma Capitale il progetto Viva l’Europa. Pensata in occasione del semestre di presidenza italiana, l’iniziativa prevede, per i bambini che usufruiscono del servizio di ristorazione, 15 menu ispirati ad altrettanti paesi dell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di far conoscere agli  studenti la cultura gastronomica di tanti Paesi diversi e di aumentare la consapevolezza di appartenenza dell’Italia all’Europa. Il progetto proseguirà per tutto l’anno scolastico e ogni mese saranno due o tre i menu europei serviti nelle mense. “Questo progetto – spiega l’assessora capitolina alla Scuola, Alessandra Cattoi  – è un piccolo tassello nel percorso educativo, per spiegare origini e tradizioni di alcuni piatti che i bimbi già mangiano e un pretesto per parlare di Europa. Abbiamo preparato deipieghevoli in cui associamo i piatti alle nazioni e alle loro bandiere per avvicinare, attraverso il gioco, i piccoli a un’identità europea. Naturalmente, come tutti i pasti serviti dalle mense di Roma Capitale anche questi menù sono elaborati da dietisti e propongono contorno e frutta accanto alle pietanze tipiche”.

Cattoi ha voluto spiegare il senso dell'iniziativa con una lettera indirizzata alle famiglie degli studenti: “Mi auguro che possiate condividere lo spirito di questa iniziativa, magari anche attraverso un semplice scambio di idee con i vostri figli su come vivono questa nuova esperienza gastronomica. Vi ringrazio e resto a disposizione di tutti voi per accogliere contributi e suggerimenti”, scrive Cattoi ai genitori. Che però non sembrano gradire l'iniziativa. Un gruppo di mamme e papà della scuola primaria Aurelio Alonzi ha scritto all'assessore Cattoi per protestare: "Ci sembra incredibile che davanti alla situazione dei servizi scolastici comunali si dedichi del tempo ad un progetto di tale futilità. Le sembra il caso di proporre come mezzo di educazione ad una consapevole appartenenza europea l'apertura ai fish and chips e ai wurstel? Suona piuttosto come una presa in giro quando non ci sono fondi per dotare le scuole di insegnanti madrelingua".

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