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Guerriglia urbana al Pigneto, il Prefetto: “Espulsione per gli immigrati che spacciano”

Dopo l’aggressione di un gruppo di immigrati del Gambia ai danni di 3 carabinieri avvenuta lo scorso 30 luglio nell’ambito di un’operazione di contrasto allo spaccio di droga nel quartiere Pigneto di Roma, il prefetto Franco Gabrieli usa il pugno di ferro: “Via dall’Italia chi spaccia”. In carcere intanto il gruppo di africani che ha scatenato la guerriglia.
A cura di An. Mar.
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Tolleranza zero. È la linea di ferro del prefetto di Roma Franco Gabrieli dopo il grave episodio di guerriglia urbana messo in scena lo scorso giovedì 30 luglio da un gruppo di immigrati e culminato nell'aggressione a tre carabinieri. Espulsione immediata per chi spaccia. Questa la soluzione all'escalation di violenza che ha mandato nel caos il quartiere capitolino della movida. La sera di giovedì infatti, nell'ambito di una operazione di contrasto allo spaccio di droga, tre carabinieri hanno fermato un gruppo di immigrati originari del Gambia, scatenando la reazione violenta. Gli africani hanno iniziato a lanciare bottiglie e bicchieri contro i militari mentre nel frattempo venivano raggiunti da alcune decine di connazionali che hanno preso parte ai disordini. La situazione è tornata alla normalità alcuni minuti dopo, lasciando i tre carabinieri feriti. Il gruppo di pusher, per i quali si profilano anche nuove ipotesi di reato legate agli scontri, è finito in manette. L'episodio ha acceso i riflettori sulla situazione sicurezza nella zone tra Pigneto a Tor Bella Monaca, territorio in mano a spacciatori ed estorsori di origini straniere. Gli scontri avevano rinfocolato anche il dibattito sulla tolleranza verso gli stranieri che si macchiano di comportamenti criminali. "In Gambia a pedate", aveva tuonato il leader della Lega Nord Salvini, dopo i fatti del 30 luglio, ma a chiarire la situazione ci pensa la legge in materia di immigrazione.

Espulsione: cosa prevede la legge?

Per gli immigrati che si rendono colpevoli di simili reati si configura l'espulsione? Secondo le leggi in materia di espulsione, sì. La normativa prevede, infatti, che in presenza di motivi di ordine pubblico o di sicurezza possa essere disposto autonomamente dal prefetto il provvedimento di allontanamento. L'espulsione – dice la legge – può scattare anche su segnalazione di un organo di polizia. Più grave la situazione quando per gli immigrati sussista l'affiliazione a un'organizzazione mafiosa o di criminalità organizzata, circostanza che porta direttamente all'espulsione per il cittadino straniero per il quale scatta anche il divieto di tornare in Italia per un periodo che va dai 3 ai 5 anni.

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