Grazie alle sue ville Roma è tra le città più verdi al mondo. Quali sono le più belle?

Dentro Roma, tra il caos del traffico e lo smog, esistono delle straordinarie ville piene di storia e attrazioni. Un po' come Central Park per Manhattan anche la Capitale ha i suoi parchi dove riposarsi, leggere, fare jogging. Nella maggior parte dei casi si tratta delle vecchie ville fuori porta dei prinicipi romani, come i Doria e gli Sciarra, famiglie di papi e cardinali. Poi da case di campagna le ville sono state inglobate nella città, trasformandosi in ‘ville urbane'. Ora sono non solo uno straordinario polmone verde e un'attrazione turistica, ma un vero e proprio valore aggiunto per la qualità della vita dei romani.
Villa Ada

Nata nel VII secolo come se del Colleggio Irlandese, era una tenuta agricola più che una villa urbana. Passata nelle mani della nobile famiglia dei Pallavicini nel ‘700 diventa una ‘giardino con paesaggio'. Nel 1872 i Savoia comprano il parco, molto amato da Vittorio Emanuele II, meno da Umberto I che gli preferiva Palazzo Chigi, che allargò ulteriormente la tenuta risistemandola. Si estende su 180 ettari lungo via Salaria dove esistono diversi accessi per entrare nella villa. Proprio all'interno di Villa Ada i Savoia costruirono un bunker per la propria incolumità durante la seconda guerra mondiale, proprio qui il Vittorio Emanuele III fece arrestare Benito Mussolini il 25 luglio del 1943. Oggi la villa ospita al suo interno boschi, prati e laghetti: un paradiso di serenità all'interno della città. Particolarmente amata dai ragazzi e dalle ragazze che qua si ritrovano per giocare a pallone, passeggiare o passare il tempo chiacchierando, l'estate diventa una delle location più belle dell'Estate Romana grazie alla festa organizzata dall'Arci ‘Roma incontra il mondo', quando l'isola sul laghetto di Villa Ada ospita artisti provenienti dall'Italia e da tutto il mondo.
Villa Doria Pamphili

Una volta era, pensate, una tenuta di campagna della nobile famiglia romana Pamphili, ora si trova all'interno del territorio urbano di Roma in XII municipio. La villa è la più grande della città, si estende per ben 184 ettari. La villa, una volta modesto appezzamento agricolo, cambiò volto tra il 1644 e il 1652, quando la famiglia Pamphili in ascesa grazie al pontificato di Innocenzo X, cambiò completamente volto diventando lo scenario di un raffinato giardino e di una villa sontuosa con tanto di giardino segreto, quel Palazzo Pamphili oggi Sede di Rappresentanza ufficiale del Governo Italiano. Nel 1856 la villa è stata unita alla confinate Villa Corsini. Dal 1939 al 1965 la villa è stata progressivamente acquistata dallo Stato fino all'apertura al pubblico nel 1972. La villa ospita la Casa dei Teatri nel vecchio Villino Corsini e il bellissimo Lago del Belvedere di origine naturale.
Villa Sciarra

Accostata alle pendici del colle del Gianicolo, tra Trastevere e Monteverde Vecchio, Villa Sciarra è un angolo magnifico e romantico, lontano dal chiasso delle famiglie in gita e dai bambini che giocano, quasi sempre ignorata dagli itinerari turistici. Quest'area è nota fin da tempi antichissimi, qui in epoca preromana sorgeva un santuario dedicato alla ninfa Furrina. Più tardi qui sorsero i famosi ‘Orti di Cesare' che da qui arrivavano fino al Tevere. Nel 1575 l'area fu acquistata da Innocenzo Malvasia, che vi fece edificare il Casino Malvasia, attualmente all'interno dell'area di proprietà dell'Amercan Academy. Con la costruzione delle Mura Gianicolensi la villa passò dentro il perimetro urbano della città e nel 1647 fu acquistata dai Barberini che la cedettero a Pietro Ottoboni nel 1740, per poi tornare nelle mani dei Barberini che ne allargarono i confini e l'abbellirono, con la costruzione tra l'altro del Casino Barberini. L'area, a seguito delle rovine finanziarie degli Sciarra, venne lottizzata e venduta, mentre la villa vera e propria con il suo ampio giardino, arrivo nelle mani di George Wurst, miliardari americano appassionato di giardini, e della moglie Henriette Tower. E' loro il merito del restauro della villa e dei sui edifici. Nel 1928 la vedova Wurst donò Villa Sciarra a Mussolini che a sua volta la cedette alla municipalità di Roma.
Villa Torlonia

Se Villa Torlonia non può vantare l'estensione e il verde di altri parchi romani, ha senza dubbio il suo fascino e, appena varcherete i suoi cancelli su via Nomentana ve ne renderete conto. Qui è tutto ordinato e al suo posto così, passeggiando, scoprirete una dopo l'altra le meraviglie e gli angolo di storia che ospita. Prima fra tutte la Casina delle Civette, complesso di edifici in stile mediovale e liberty, ha una atmosfera magica, quasi fiabesca, un vero vezzo da nobili. Poi c'è il Casino Nobile, residenza romana di Mussolini, da poco restaurato è tornato accessibile al pubblico assieme al bunker antiaereo costruito nel sottosuolo durante l'ultimo conflitto mondiale. C'è poi il Casino dei Principi, che ospitava ricevimenti e balli. Diverse vestigia che sembrano antiche ma che antiche non sono arricchiscono poi il paesaggio: i Torlonia infatti vollero circondarsi di storia disseminando la villa di finti ruderi e addirittura con la ricostruzione di un tempio antico. La famiglia dei Torlonia rilevò la villa dai Colonna nel 1797, trasformando l'area da tenuta agricola a residenza di lusso, dando il via alla costruzione dei primi edifici, ma la sistemazione finale della villa così come la conosciamo è dell'inizio del ‘900.
Villa Borghese

Al contrario delle altre Villa Borghese è davvero immersa nella città, ne fa parte. Non è cinta da mura ma delimitata da strade, anche ad alto scorrimento come nel caso del Muro Torto. E' forse la villa pubblica più famosa di Roma, con il suo laghetto navigabile con delle piccole barchette per innamorati e i risciò che sfrecciano su e giù carichi di ragazzini. Perfetta per chi cerca un momento di riposo e pace durante una visita in città, o per chi aspira a scappare qualche minuto dal tran tran metropolitano scegliendo una strada alternativa. All'interno la villa ospita musei come la Casa del Cinema e il Museo Bilotti, ospitato nella bellissima aranciera, c'è poi la Galleria Nazionale d'Arte Moderna, le cui collezioni riempiono quella che una volta era la magione dei Borghese. E ancora: il Museo nazionale etrusco e la Casa del Cinema. Impossibile qua fare l'elenco della statue e delle fontane, ci limitiamo a segnalare due luoghi poco frequentati ma che valgono di certo la pena: l'Uccelliera e Casina Valadier.