Gli scippatori di Zhang Yao patteggiano la pena: uno di loro è già libero
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Hanno patteggiato la pena i due ragazzi accusati di aver derubato Zhang Yao, la studentessa cinese trovata morta vicino ai binari dopo essere stata investita da un treno in transito. Uno di loro, Seferovic S., ha concordato una pena di due anni di reclusione ed è tornato libero dopo un periodo di detenzione domiciliare. L'altro, Gianfranco R., ha invece patteggiato un anno e mezzo di reclusione e resterà ai domiciliari. I due rom sono accusati di furto con strappo.
I fatti risalgono allo scorso dicembre. Zhang Yao esce dall'ufficio immigrazione di via Patini, Tor Sapienza, a pochi passi dal campo nomadi di via Salviati. La studentessa cinese ha appena rinnovato il permesso di soggiorno e sta per tornare a casa. Tre ragazzi si avvicinano e le scippano la borsa mentre lei è al telefono con un'amica. Zhang Yao li rincorre fino ai binari della vicina ferrovia, dove però viene investita da un treno in transito. Per la sua morte non pagherà nessuno. I due scippatori sono stati accusati solo del furto e uno di loro è già in libertà. "A fronte di quanto accaduto il ragazzo ha tenuto un comportamento corretto, rientrando in Italia e assumendosi le proprie responsabilità di fronte alla giustizia", ha detto l'avvocato che difende Seferovic. Due giovanissimi, sedici e venti anni, residenti nel campo rom di via Salviati a Tor Sapienza, sono stati fermati lo scorso 16 dicembre, a una settimana di distanza dal ritrovamento del corpo di Zhang Yao. Il terzo complice si è consegnato alla polizia una settimana più tardi.