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Gli rubano il cellulare, lui insegue i ladri e viene pestato: colpito con sassi e cocci di bottiglia

Un uomo di 38 anni è stato brutalmente picchiato da due ladri, che prima gli hanno rubato il cellulare e poi lo hanno pestato quando lui si è messo a rincorrerli per riprenderlo. Colpito con calci, pugni, sassi e cocci di bottiglia, è finito in ospedale con cinque giorni di prognosi: le sue ferite non sono fortunatamente gravi.
A cura di Natascia Grbic
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Gli hanno rubato il cellulare sul tram, dopodiché hanno approfittato della fermata e sono fuggito. La vittima del furto si è però accorta che gli era stato preso il telefono, quindi è corsa giù dal tram e si è lanciata all'inseguimento dei due uomini, che hanno provato ad allontanarsi per far perdere le proprie tracce. Quando hanno visto che il 38enne li styava raggiungendo, si sono fermati e hanno iniziato a colpirlo con calci e pugni. Poi, non soddisfatti, lo hanno cominciato a picchiare anche con un sasso e con un coccio di bottiglia. Paura per il 38enne ieri sera: il terribile episodio di violenza è avvenuto nella notte in via Prenestina, a bordo del tram 14. Un pestaggio che poteva finire in tragedia se in quel momento non fosse passata una pattuglia dei carabinieri che ha assistito alla scena. I due, infatti, non ne volevano sapere di fermarsi e continuavano a picchiare il poveretto con violenza.

Rubano il telefono e pestano un uomo: arrestati

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma piazza Dante, che hanno fermato e bloccato i due uomini e soccorso la vittima, in terra sanguinante. L'uomo è stato portato in ospedale al San Giovanni Addolorata, dove è stato medicato: le sue ferite sono state giudicate guaribili in cinque giorni, fortunatamente non ha riportato lesioni gravi durante il pestaggio. I carabinieri gli hanno restituito il telefono, mentre gli aggressori sono stati accusati di rapina aggravata in concorso e lesioni personali. Entrambi con precedenti penali, sono stati trasferiti nel carcere di Regina Coeli.

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