Giuseppe, 20 anni, muore in attesa di un trapianto di polmoni: aperta un’inchiesta
Giuseppe, 20 anni, è morto nel suo letto d'ospedale in attesa di un trapianto di polmoni. Sulla sua morte la procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo una denuncia presentata dai familiari e il pm Roberto Felici ha disposto l'autopsia e il sequestro della cartella clinica, del suo cellulare e del macchinario a cui era attaccato. Il ragazzo, affetto da fibrosi cistica era ricoverato nel reparto trapianti del Policlinico Umberto I di Roma. I risultati degli esami sul suo corpo sono attesi in sessanta giorni.
Stando a quanto riporta il quotidiano Il Tempo, nella notte tra il 16 e il 17 maggio avrebbe scritto poche parole per i genitori, non potendo parlare perché aveva subito una tracheotomia: "Denuncia l'ospedale. Denuncia". "Me lo hanno ammazzato. Lo hanno attaccato a una macchina che aveva già dato problemi, mio fratello si lamentava, ci chiedeva aiuto e loro ci rispondevano che delirava per i sedativi, gli hanno tolto il cellulare e volevano farmi uscire dalla stanza per pulire via ogni traccia che potesse inchiodarli alle loro responsabilità. Questa è l’apoteosi della malasanità e io non mi arrendo. Voglio giustizia per Giuseppe, perché è stata la sua ultima disperata preghiera. Ho pianto davanti agli agenti, perché non ho avuto nemmeno il tempo e la possibilità di abbandonarmi al dolore. Non possono giustificare la morte di Giuseppe con la sua malattia, il messaggio di mio fratello è chiaro e mi rimbomba in testa ogni minuto. Hanno giocato alla roulette russa con la vita di un ragazzo di 20 anni e io non gli darò tregua", ha raccontato la mamma al quotidiano romano.
Si legge sul sito della Fondazione Fibrosi Cistica Onlus: "Il trapianto polmonare rimane un’arma irrinunciabile per affrontare la condizione di insufficienza respiratoria grave che non risponde più alla terapia medica. Nel corso degli anni si è progressivamente consolidata la certezza che i pazienti affetti da fibrosi cistica sono tra quelli che più possono beneficiare di questa possibilità terapeutica, ma anche che, per mantenere e migliorare i già buoni risultati a essa associati, è necessario rispettare specifiche procedure che vanno periodicamente riviste".