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Giorgia, presa a pugni sull’autobus: “Ho gridato, ma la gente si è girata dall’altra parte”

Una donna è stata presa a pugni e insultata davanti all’indifferenza delle persone, mentre viaggiava su un autobus, di ritorno dal lavoro. Le persone che hanno assistito alla scena, autista compreso, non sono intervenute e alcune si sono girate dall’altra parte.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto di Facebook
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Presa a pugni e insultata di fronte all'indifferenza generale della gente. Il Corriere.it racconta la storia di Giorgia Curcuruto, 24 anni, che la sera del 27 luglio, uscita da lavoro, è stata aggredita mentre era a bordo dell'autobus che la stava riportando verso casa. "Mi sono sentita più schiaffeggiata dalla reazione di totale menefreghismo delle persone presenti che dalla mano di chi mi ha colpita. Ero sola in mezzo alla gente", ha raccontato la ragazza. Sono passati più di due mesi dalla denuncia della ragazza, ma, secondo quanto riportato, non c'è stato ancora nessun arresto.

Presa a pugni sull'autobus

Erano le otto quando Giorgia stava viaggiando come ogni sera da Termini,  a Torpignattara, nella periferia sud-est di Roma. Uno straniero, forse del Marocco, le ha messo le mani sulle spalle dicendo di cedergli il posto. La donna alla sua richiesta maleducata ha risposto che usando qui modi, non gliel'ho avrebbe concesso. Poi l'uomo l'ha colpita in pieno volto, rompendole uno zigomo. I viaggiatori che hanno assistito alla scena di violenza, come ha raccontato Giorgia, non hanno alzato un dito per aiutarla, nemmeno in segno di sdegno per il gesto compito, compreso l'autista dell'autobus.

Sentirsi soli in mezzo alla gente

Giorgia ha riportato una contusione giudicata guaribile in 20 giorni dai medici dell'ospedale Madre Giuseppina Vannini che l'hanno visitata. Intanto i carabinieri stanno indagando sul caso e hanno avviato un'inchiesta per lesioni. L'intenzione dei militari è quella di individuare l’autista del mezzo e chiedergli perché non sia intervenuto. A verbale ha fatto scrivere: "Avendo capito che stavo chiamando le forze dell’ordine mi strappava il telefono dalle mani e solo grazie all’intervento di un ragazzo che consegnava le pizze e che si è fermato vedendomi in difficoltà me lo restituiva".

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