Gambero killer, predatore sorvegliato speciale nel Parco del Circeo e nei Giardini di Ninfa

Il gambero killer è il sorvegliato speciale del Parco del Circeo. Nomen omen se si pensa che questo crostaceo nordamericano, più correttamente chiamato gambero rosso della Louisiana, dal nome del luogo dov'è originario, è una minaccia per l'ecosistema e la specie autoctona del nostro Paese. Sono molti gli esemplari di "Procambarus clarkii" trovati nei corsi d'acqua e nei laghi nel Lazio. Il crostaceo è stato importato in tutto il mondo per l'allevamento. Ma ciò accadeva in passato: oggi allevarlo è vietato ed è sconsigliato mangiarlo a causa della presenza di metalli pesanti. Tuttavia ormai si trova in natura in tutta Italia. L'Unione Europea chiede i dati relativi alla presenza di questo crostaceo e un piano di gestione per monitorarlo ed evitarne la diffusione. Il Lazio è la Regione con il più alto numero di specie alloctone di gamberi, in tutto ne sono state segnalate quattro.
Gambero killer: cos'è
"Il Gambero rosso della Louisiana è una specie aliena vorace, che si insedia benissimo dove viene immessa, è capace di vivere anche fuori dall'acqua – ha spiegato contattato da Fanpage.it, Piero Genovesi, responsabile dell'Area conservazione e gestione della Fauna di Ispra – Si tratta di un predatore ed è un pericolo sia per il gambero autoctono italiano che per gli invertebrati presenti nelle acque dolci".
Dove si trova nel Lazio
"Il Gambero della Louisiana nel territorio del Lazio è presente ovunque, nei fiumi, nei laghi, in particolare nell'area del Parco Nazionale del Circeo. Una grande concentrazione è stata registrata nell'area dei Giardini di Ninfa ". Una zona molto importante di conservazione naturalistica, come spiega Genovesi, dove vivono specie vulnerabili e minacciate. Nel Lazio sono state segnalate quattro specie alloctone di gambero d’acqua dolce: Astacus leptodactylus, Cherax destructor, Orconectes limosus e, appunto il Procambarus clarkii. "Rispetto a precedenti monitoraggi, alcune specie hanno mantenuto un areale di distribuzione contenuto – si legge nel rapporto della Regione Lazio – Nel Lago del Salto, A. leptodactylus e O. limosus sono sintopici, mentre nei laghi di Bracciano e di Bolsena A. leptodactylus è sintopico con P. clarkii: sarà interessante rilevare la dinamica di queste popolazioni nell’ipotesi che la seconda specie domini sulla prima. Procambarus clarkii è presente con popolazioni abbondanti in ogni provincia della regione, con densità che possono raggiunge valori massimi di 3,7/mq nella Riserva di Torre Flavia".
Perché è dannoso
Oltre che per la fauna autoctona, il gambero della Louisiana costituirebbe una minaccia anche per l'ecosistema circostante: "Questi crostacei scavano tane profonde indebolendo e facendo collassare gli argini dei corsi d’acqua, intorbidendo laghi e fiumi". L'Unione Europea impone un regolamento e un decreto legislativo che ne vieta l'allevamento e il rilascio in in natura. Inoltre, impone di attivare delle misure di gestione e un piano organizzativo per il monitoraggio. "La parola chiave sarà la prevenzione – continua Genovesi – per limitarne la diffusione in futuro. Particolare attenzione è data anche per il parassita che il gambero della Louisiana diffonde, la piaga dei crostacei, che attacca i gamberi italiani e li fa scomparire".
Specie aliene
Secondo l'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, oltre al gambero della Lousiana, le nutrie, la zanzara e il giacinto d'acqua sono tra le 400 specie invasive nel nostro Paese ed equivalgono al 13% delle 3.334 specie aliene presenti in Italia. I dati, presentati il 18 giugno presso il ministero dell'Ambiente, prevedono inoltre l'introduzione di 131 nuove specie invasive entro il 2020, contro le 111 registrate fra il 2000 e il 2010.