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Funerali Casamonica, Marino attacca: “Lo Stato non ha garantito la sicurezza dei cieli”

Dopo la manifestazione antimafia di giovedì a largo Don Bosco, il sindaco di Roma Ignazio Marino torna a parlare dei funerali di Vittorio Casamonica celebrati il 20 agosto scorso. E lo fa accusando Governo e il ministro dell’Interno Alfano.
A cura di Enrico Tata
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Dopo la manifestazione antimafia di giovedì a largo Don Bosco, il sindaco di Roma Ignazio Marino torna a parlare dei funerali di Vittorio Casamonica celebrati il 20 agosto scorso. E lo fa accusando Governo e il ministro dell’Interno Alfano per l’elicottero che quel giorno sorvolò i cieli di Roma e gettò petali rossi davanti alla chiesa dove si svolgevano le esequie. A chi gli ha chiesto se fosse disturbato dall’aumento di responsabilità del prefetto Gabrielli, il primo cittadino ha risposto infatti che “In una città in cui lo Stato non è in grado di garantire la sicurezza dello spazio aereo, come nel caso dell’intrusione dell’elicottero non identificato e nemmeno fermato, in occasione del funerale di Vittorio Casamonica, credo sia giusto prendere decisioni simili. Spero quindi, ci sia la piena consapevolezza di questi gravi errori fatti da chi dovrebbe controllare e rimane evidente che gli spazi aerei e terrestri dal punto di vista della sicurezza nazionale, ai tempi del primo Giubileo nell’era dell’Isis, spettano come responsabilità al governo ed al Viminale”.

Già ieri pomeriggio, al termine dell’incontro con Gabrielli, Marino aveva lanciato una frecciata ad Alfano. “Quanto riferito il 27 agosto dal ministro Alfano – ha detto il sindaco – è una fotografia di Roma datata che risale al 2014”. Poco dopo però era arrivata la replica di Alfano: “Marino ha ragione, la mia foto su Roma è datata al 2014 mentre lui è stato eletto nel 2013”.

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