Funerali Casamonica, Gabrielli ammette: “Vicenda gravissima”
"È stata una vicenda gravissima, che ha dato l'impressione di una città non controllata in cui certi soggetti hanno potuto fare ciò che volevano, ma lo sforzo delle forze polizia non è stato vano in questi anni". Così il prefetto Franco Gabrielli dopo il vertice per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato all'indomani dello scandalo dei funerali holliwoodiani di Vittorio Casamonica, celebrati nella capitale lo scorso 20 agosto tra carrozze, cavalli e lancio di petali dall'elicottero. "Non ci sono rilievi che possa muovere ai vertici delle forze di polizia per quanto accaduto prima. Chiederò di verificare se ci saranno provvedimenti di carattere disciplinare se ci sono state delle mancanze". Intanto per il trigesimo del padrino romano sono state vietate le celebrazioni pubbliche per il rito fissato il prossimo 26 agosto. "Non si può vietare un funerale in un luogo culto. Perciò la cerimonia si dovrà svolgere in forma strettamente privata" ha detto il vicequestore De Angelis, che ha firmato il vero alla cerimonia.
Gabrielli: "Le informazioni c'erano, non hanno raggiunto i dirigenti"
"Le informazioni c'erano, seppure in maniera indiretta le informazioni c'erano. Ma come ho scritto nell'informativa al ministro (Angelino Alfano ha chiesto conto al prefetto di quanto accaduto venerdì scorso a Roma, ndr.), non hanno raggiunto i vertici delle strutture che avrebbero potuto assumere decisioni". Chiarite le responsabilità, il vertice ha riguardato le misure necessarie ad evitare in futuro il ripetersi di simili episodi. Essenziale, per scongiurare un nuovo caso, un nuovo sistema di comunicazione tra le autorità a vari livelli. "Ho proposto un nuovo modello di alimentazione delle informazioni all'autorità di pubblica sicurezza" ha spiegato Gabrielli."Verrà creato un gruppo di raccordo permanente, a cui parteciperanno prefettura, questura, carabinieri, polizia e vigili". "Se la gente percepisce insicurezza, dobbiamo porci qualche problema – considera il prefetto – Ecco il perché del gruppo di raccordo che ho proposto, che avrà un nuovo modello di controllo del territorio per aree e non per obiettivi".
"Noi usati dai Casamonica: hanno gestito le immagini del funerale"
"Probabilmente siamo stati tutti uno strumento inconsapevole dei Casamonica che volevano che quella cerimonia avesse risalto" ha detto il prefetto commentando le immagini della cerimonia funebre circolate poco dopo le esequie. "Sono loro che hanno veicolato le immagini, perché solo chi era presente poteva averle – ha spiegato il prefetto – mi rifiuto di pensare che fossero state nella disponibilità di un professionista, che avrebbe certamente fatto uno scoop molto prima delle 17". "Questo vuol dire che in quelle cinque ore (dalle 12 alle 17, ndr.), questi signori che avevano preparato le esequie con tanta cura, con macchine venute da tutta Italia e dall'estero, elicotteri e quant'altro, si siano dati da fare".
"Elicottero il vero pericolo: poteva esserci un terrorista"
"Il tema dei sorvoli si risolve solo con un'attività di intelligence – ha spiegato il prefetto commentando l'incursione dell'elicottero che ha sparso petali sul corteo funebre nei cieli di Roma. "Solo così – ha continuato – si evita che quegli oggetti si possano staccare dal suolo. Se ci fosse stato un terrorista a bordo sarebbe stato un problema e le possibilità di interrompere un'azione di quel tipo, in corso, sarebbero state uguali a zero". "Quello che si puo' fare- ha aggiunto Gabrielli- e' disarticolare tutto ciò che può consentire questa situazione. Se si alza in volo un mezzo che fa solo una piccola deviazione sul suo piano di volo non lo si può abbattere con la contraerea. Serve un'azione preventiva".