Automobili elettriche sfrecciano davanti al Colosseo Quadrato e all'obelisco dell'Eur, gli spettatori, tanti, affascinati e stupiti dalle fuoriserie che corrono ma non fanno rumore, la futuristica nuvola di Fuksas a fare da contorno. Sono immagini che hanno fatto il giro del mondo e che raccontano il successo dell'evento: il Gran Premio di Formula E dell'Eur è stata una vittoria sotto ogni aspetto per la città. Per l'immagine di Roma che ha restituito al mondo, per l'interesse che ha suscitato tra i cittadini e per il valore simbolico e ambientalista della manifestazione. A parlare sono anche i numeri: 30mila biglietti venduti e andati a ruba, un indotto previsto di 60 milioni di euro, oltre un milione di spettatori in televisione, trentamila turisti ospitati negli alberghi, tutti esauriti all'Eur, nei tre giorni di gara. Le buche, tranne quelle delle strade su cui è stato allestito il circuito, ci sono ancora, i problemi della Capitale italiana restano grandi e tanti, la città è in difficoltà sotto molti aspetti, ma finalmente Roma ha ospitato uno spettacolo, sportivo in questo caso, all'altezza di una capitale europea e mondiale. Ma una metropoli, per raccontarsi al mondo e salire sul palcoscenico, ha bisogno anche di grandi eventi. E allora ancora una volta, sindaca Raggi, che occasione persa le Olimpiadi.
La città aveva l'occasione di battere Parigi per conquistare le Olimpiadi del 2024, ma la sindaca ha preferito rinunciare alla corsa per quello che sembra, oggi ancora di più, un capriccio da campagna elettorale. Virginia Raggi avrebbe potuto organizzare le più belle Olimpiadi della storia, forte di amministrare una città che, come viene riconosciuto al termine di ogni manifestazione di livello europeo o mondiale, non ha eguali. E invece l'allora candidata Raggi ha preferito tirarsi indietro per conquistare più consensi. Forse si è pentita: se una manifestazione che ha interessato un solo quartiere ha suscitato così tanto interesse, ha permesso di riparare qualche buca e di riaprire un sottopassaggio dimenticato (davanti al laghetto dell'Eur), figurarsi un evento sportivo che avrebbe coinvolto tutte le zone della città, dal centro alle periferie. Certo, molto spesso le Olimpiadi hanno comportato sprechi di denaro pubblico e la costruzione di opere giganti quanto inutili. Ma non si poteva, sindaca, rinunciare a priori. Con la Formula E ha dimostrato che Roma e la sua amministrazione sono in grado di organizzare grandi eventi. Non servirà a molto, purtroppo.