Formello, maestre accusate di maltrattamenti tornano in libertà: “Arrestate su base deboli indizi”
Sono tornate in libertà le due maestre di una scuola dell'infanzia di Formello, comune dell'hinterland Nord di Roma, che lo scorso 23 gennaio erano state tratte in arresto dai carabinieri della Compagnia Cassia, con l'accusa di aver ripetutamente maltrattato i loro alunni. Il Tribunale del Riesame ha disposto la liberazione delle due donne, che da tre settimane si trovavano agli arresti domiciliari su ordine del gip della Procura di Tivoli. Rimangono invece sospese per l'insegnamento per sei mesi.
L'inchiesta e l'arresto delle due maestre di Formello
Secondo l'accusa le due donne sono responsabili di aver messo in atto una serie di violenze fisiche e psicologiche nei confronti dei bambini a loro affidati, con spintoni, urla e insulti e addirittura schiaffi. Comportamenti che avrebbero avuto conseguenze sulle vite dei minori tanto da mettere in allarme i genitori, che si sono rivolti ai carabinieri facendo partire l'inchiesta. Così il pm Francesco Menditto presentava l'inchiesta: "Le indagini sono state svolte in tempi rapidissimi per porre immediatamente fine ai maltrattamenti; la richiesta di applicazione della misura cautelare è stata esaminata (e accolta) dal Gip del Tribunale di Tivoli in tempi brevissimi. Ancora una volta si è dimostrato, nel circondario di Tivoli, che le denunce dei cittadini fiduciosi nell’azione della magistrature e delle forze dell’ordine, specificamente dell’Arma dei Carabinieri cui va fatto un plauso per la professionalità e sensibilità dimostrata, consentono di interrompere gravi azioni criminose".
L'avvocato difensore: "Arrestate su base deboli indizi"
Secondo il legale della difesa Luca Petrucci, le accuse nei confronti delle sue assistite sarebbero ora ridimensionate dalla decisione del giudice che ne ha disposto la scarcerazione. "È stata fortemente ridimensionata la posizione accusatoria nei confronti delle maestre di Formello – ha dichiarato il legale – arrestate sulla base di deboli indizi. L'inchiesta fortemente enfatizzata dal procuratore di Tivoli viene annullata dal tribunale del Riesame che sostituisce la cautela con una interdizione a tutela di tutte le parti".