Fontana di Trevi, tre vigili indagati: accettavano pranzi dai negozianti e non svolgevano controlli
Tre vigili urbani sono stati indagati e sono finiti a processo per presunti favoritismi nei confronti di alcuni commercianti. Si tratta di agenti del I Gruppo Ex Trevi accusati a vario titolo di rivelazione di segreto d'ufficio e corruzione. Accettavano pranzi e gelati gratis offerti loro dai negozianti per fargli passare i controlli o avvisarli del giorno in cui sarebbero avvenuti. Accade alla Fontana di Trevi, nella centralissima Roma, dove le strade ogni giorno si riempiono di centinaia di turisti e dove i commerciante, come d'altronde anche nel resto della città sono tenuti a mantenere un certo decoro e a rispettare delle regole per evitare sanzioni.
La collaborazione tra vigili urbani e negozianti
Come riporta Il Messaggero, ciò non accadeva tra alcuni agenti della polizia locale di Roma Capitale e i titolari di esercizio commerciali, tra i quali, dopo mesi e anni di conoscenza, si era instaurata una certa complicità. Controlli che venivano spesso annunciati ai gestori prima del sopralluogo effettivo nel locale. In questo modo si prestava particolare attenzione nel giorno in cui era fissato l'appuntamento, evitando così per un motivo o per l'altro, di ricevere una multa salata.
Le indagini
Il modus operandi di agenti e commercianti è venuto alla luce a seguito di un'inchiesta sull'ombra della ‘Ndrangheta nelle attività commerciali del centro storico nella quale sono stati monitorate decine di locali che non hanno però portato al riscontro che cercavano. Tuttavia dalle intercettazioni ambientali e dai pedinamenti è emerso lo stretto rapporto tra i tre vigili urbani e i tre negozianti, che ringraziavano tempestivamente due dei tre agenti con appetitoso cibo, mentre il terzo non avrebbe accettato nulla in cambio al suo servizio.