Finanziamento illecito alla Polverini, Gianni Alemanno rinviato a giudizio
L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è stato rinviato a giudizio insieme ad altre sette persone perché è coinvolto in un'inchiesta per il presunto finanziamento illecito della lista per Renata Polverini alle elezioni regionali del Lazio del 2010. Secondo i pm il finanziamento sarebbe stato camuffato come un sondaggio. La procura aveva chiesto, a dicembre dello scorso anno, il rinvio a giudizio perché si riteneva il sindaco “il regista dell'operazione”. Secondo i pm 30mila euro erano stati destinati per un falso sondaggio sulla qualità dei servizi scolastici, ma invece venivano usati per promuovere il listino di Renata Polverini, allora candidata del centrodestra alle Regionalei del 2010. La prima udienza del procedimento si terrà il 5 luglio 2016, davanti al giudice del tribunale monocratico di piazzale Clodio.
"Non ho mai sollecitato o ricevuto un finanziamento illecito, questa è una vicenda marginale di cui non potevo verificare gli adempimenti di legge, perché non riguardava una mia campagna elettorale. Per orientamento della Cassazione i rinvii a giudizio non entrano più nel merito delle accuse. Sarà il giudice monocratico a certificare la mia totale innocenza".Così l'ex primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, ha respinto le accuse. Insieme a lui saranno processati Fabio Ulissi, stretto collaboratore dell'ex sindaco e Giuseppe Verardi, ex manager della Accenture, l'azienda che ha denunciato i fatti, e altri manager e funzionari della società di consulenza (Francesco Gadaleta, Roberto Sciortino, Massimo Alfonsi, Sharon Di Nepi e Angelo Italiano) che “avrebbero concorso nella predisposizione della provvista illecita di denaro”, così c'è scritto nel capo di imputazione.