Fidanzati investiti sull’Aurelia, il pirata: “Avevo bevuto poco prima al loro bar”
"Mi sono accorto di aver travolto una moto, ma non pensavo di aver ucciso nessuno". Si giustifica così Moreno Polidori, giardiniere di 45 anni, che due giorni fa ha investito e ucciso Matteo Carta e Alessandra Grande, di 23 e 25 anni, sulla via Aurelia e poi non si è fermato a prestare i primi soccorsi. "Sono disperato, poco prima avevo bevuto qualcosa proprio nel bar di quei ragazzi", ha detto ancora davanti ai carabinieri di Civitavecchia e poi al gip che ha convalidato il suo arresto. Polidori dovrà rispondere delle accuse di omicidio stradale plurimo e pluriaggravato e secondo la nuova legge rischia 25 anni di carcere. L'uomo, che insieme ai due fidanzati uccisi viveva a Santa Severa, litorale nord di Roma, è risultato positivo sia all'alcoltest che test sulla droga. Stando a quanto si apprende è risultato positivo a cocaina e cannabis. I due ragazzi uccisi lavoravano al bar Haiti di piazza Pyrgi.
Quella di ieri ai carabinieri è una prima confessione dopo che Polidori aveva cercato in tutti i modi di negare le accuse. Aveva cercato di sostenere che il suv Kia preso a noleggio e responsabile dell'investimento dei ragazzi fosse stato rubato nella notte da qualcuno. Agli investigatori ha anche detto di essere rientrato in casa alle 21 e 30. In realtà ad incastrarlo ci sono prove schiaccianti: in primo luogo il video di alcune telecamere di sicurezza e diversi testimoni che confermano il fatto che Polidori sia stato fuori casa fino a notte fonda. In secondo luogo alcuni graffi sul corpo che l'uomo si sarebbe procurato uscendo dal finestrino del suo suv uscito fuori strada.