Festa di San Pietro e Paolo, la storia dei fuochi della Girandola di Castel Sant’Angelo
Il 29 giugno è la festa dei patroni di Roma San Pietro e Paolo, per l'occasione tanti gli appuntamenti in città tra sacro e profano, tra questi il più affascinante e sentito dai romani è sicuramente la ‘Girandola' di Castel Sant'Angelo. Lo scorso anno a partecipare sono state quasi 100mila persone, tra cui moltissimi turisti, che hanno visto il cielo sopra l'ex residenza pontificia esplodere di colori e il Tevere illuminarsi a giorno.
Ma qual'è l'origine della Girandola e dei suoi fuochi d'artificio? La festa fu introdotta nel 1481 per volere di Sisto V per mostrare al popolo il suo fasto e il suo potere. La Girandola veniva riproposta al popolo di Roma ogni qual volta ci fosse una celebrazione importante per la città: la festa per i santi patroni della città papale, l'elezione di un nuovo pontefice o la Pasqua. Sacro e profano, potere temporale e spirituale della Chiesa, si fondono in uno spettacolo destinati alle plebi urbane. La tradizione terminò nel 1870 con l'apertura della breccia di Porta Pia e il trasferimento da Firenze a Roma del nuovo stato unitario.
La ricostruzione storica della Girandola
Dopo più di cento anni fa nel 2006 è tornata la Girandola, grazie all'accurata ricostruzione storica e filologica, basata su documenti e stampe vecchie di centinaia di anni, portata avanti dal Gruppo IV Invicta, guidato da Giuseppe Passeri. La magnificenza dei fuochi della Girandola è stata immortalata nei sonetti del poeta romanesco Gioacchino Belli, nelle pagine di Charles Dickens e nei dipinti del Piranesi e di tanti altri grandi pittori.
Dove osservare la Girandola di Castel Sant'Angelo
La Girandola inizia alle 21.30 c0n l'accensione sopra la Mole Adriana. Ma qual'è il punto migliore da dove ammirare lo spettacolo? Sicuramente Ponte Sant'Angelo, ma un'ottima vista si può godere anche dal Lungotevere Tor di Nona, Lungotevere degli Altoviti, Ponte Vittorio Emanuele II, Ponte Principe Amedeo Savoia Aosta, Ponte Umberto I.