Ferentino, il congiunto viene a mancare all’improvviso e i parenti gli svuotano casa
Una vicenda che risale al 2012 e che ha dell'incredibile. Sono passati sette anni da quanto un operaio di quarantadue anni, muore all'improvviso stroncato da un infarto a Ferentino in provincia di Frosinone. Passano una manciata di giorni e i parenti dell'uomo svuotano la casa dove abitava, mettendo alla porta la compagna di trent'anni. La donna, minacciata e insultata, non riesce a fermare l'azione della sorella, dei figli e di un amico della famiglia che svuotano la casa di tutto: mobili, elettrodomestici, beni di ogni tipo. A loro giudizio alla convivente di tutto ciò non sarebbe spettato nulla. Un comportamento che sarebbe stato portato avanti – almeno da alcune delle persone finite successivamente a processo – con modalità estorsive e con minacce alla donna, terrorizzata dai parenti del suo compagno venuto a mancare da un momento all'altro.
Ma non tutti i membri della famiglia sono d'accordo con quella condotta, e la vicenda viene portata davanti al giudice dal fratello del 42enne che sporge denuncia per sottrazione d'immobile, rivendicando la sua parte di eredità indignato per la modalità rapace con cui la sorella e i figli del defunto si erano appropriati di ogni cosa. Dal canto suo la compagna dell'uomo aveva già sporto denuncia per tentata estorsione e appropriazione indebita. Ora la sentenza – riportata dal quotidiano locale che ricostruisce la vicenda – che ha visto condannare nella giornata di ieri uno dei figli e la sorella del defunto a tre anni e quattro mesi di reclusione per l'accusa di tentata estorsione, e al risarcimento della 30enne che oltre il lutto ha dovuto subire le loro indebite pressioni e minacce. Assolti invece l'altro figlio coinvolto e l'amico di famiglia.