Gli abbonamenti Atac per i mesi di lockdown non saranno rimborsati
Nessun rimborso per gli utenti in possesso di abbonamento Atac che non hanno usufruito dei mezzi pubblici in queste settimane di emergenza coronavirus. Questa la risposta alla domanda delle migliaia di viaggiatori in smart working a casa o prediligendo l'auto per raggiungere luogo di lavoro, supermercati o studi medici. "Mi rimborseranno i soldi spesi per l'abbonamento che non ho utilizzato?" La risposta, probabilmente, anche se ad oggi non c'è ancora nulla di ufficiale che possa confermare o smentirla, è no. Da Atac, con una crisi irreversibile dietro l'angolo, fanno sapere che "da parte di Comune e Regione non è ancora arrivata alcuna comunicazione sull'argomento rimborsi. Dovranno essere loro a darci direttive, se sarà prevista una forma di ristoro per gli abbonati, se questa sarà l'indicazione noi lo faremo".
Assicurato il servizio agli utenti come da ordinanza della Regione Lazio
L'azienda che gestisce il trasporto pubblico capitolino ad oggi non sarebbe infatti tenuta ad alcun rimborso perché, di fatto, il servizio, seppur ridotto, è stato assicurato nei limiti concessi dall'ordinanza della Regione Lazio a firma di Nicola Zingaretti. Il documento entrato in vigore intorno alla metà di merzo ha imposto lo stop a bus, tram e metro in città a partire dalle ore 21, un provvedimento che ha avuto come obiettivo tuttavia quello di garantire gli spostamenti essenziali, mantenuti per dare la possibilità ai cittadini di raggiungere ospedali e srutture sanitarie, supermercati e negozi che vendono beni di prima necessità e stazioni ferroviarie. Nel documento di Atac sulle condizioni generali di utilizzo per quanto riguarda la cessazione pre-termine del titolo di viaggio, si legge inoltre che "non sono in alcun caso rimborsabili. Non è ammessa la cessazione dell’abbonamento settimanale, mensile e/o annuale ordinario e/o agevolato acquistato prima della scadenza, né per finalità di rimborso né per il rilascio di altra tipologia di abbonamento".