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Fase 2, Alessio D’Amato: “Potenziale di trasmissibilità nel Lazio a 0,5 ma serve cautela”

“Cautela” è la parola maggiormente usata dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato nel corso della videoaudizione in commissione regionale. D’Amato ha illustrato gli interventi previsti e gli obiettivi da raggiungere per la Regione Lazio contenuti in una memoria di Giunta, in vista della fase 2.
A cura di Alessia Rabbai
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(La Presse)
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Controllo della curva epidemica, dei potenziali contagi provenienti da altre Regioni d'Italia, sicurezza sui luoghi di lavoro e mantenimento elevato dello smart working. Sono gli interventi previsti e gli obiettivi da raggiungere contenuti in una memoria di Giunta in vista della prossima progressiva ripartenza della Regione Lazio con l'avvio della fase 2. "Cautela" è la parola maggiormente usata dall'assessore alla Sanità Alessio D'Amato nel corso della videoaudizione in commissione regionale. Ora, spiega D'Amato, "R0 nel Lazio è a 0,5, ma bisogna fare attenzione".

Gli obiettivi della Regione Lazio nella fase 2

L'assessore D'Amato nel corso della videoaudizione ha spiegato gli interventi previsti in vista della riapertura.

Controllo della curva epidemica

Al primo posto tra gli obiettivi c'è il controllo della curva epidemica, ossia il famoso R0 (valore che indica il potenziale di trasmissibilità di una malattia infettiva) il parametro principale previsto dal decreto del 26 aprile, in base al quale verranno decise eventuali nuove restrizioni. "Adesso siamo intorno a 0,5, dobbiamo tenerlo basso – spiega D'Amato – Il ruolo principale del servizio sanitario è individuare e isolare i casi, limitare i cluster di comunità, che restano uno delle principali modalità di contagio nella nostra Regione".

Controlli nelle strutture per anziani

D'Amato chiarisce che resta alta l'attenzione nei confronti delle case di riposo, Rsa e strutture per anziani del territorio, sono 619 quelle ispezionate nel Lazio e sono in corso indagini epidemiologiche. Attenzioni che serviranno a scongiurare l'insorgere di nuovi focolai proprio tra la fascia d'età più a rischio di contrarre la malattia.

Attenzione agli spostamenti tra regioni

Un altro aspetto nei confronti del quale servirà prestare la massima attenzione è il cosiddetto ‘rischio importato', ossia i possibili nuovi contagi ai quali il Lazio si troverà a dover far fronte quando la popolazione sarà nuovamente libera di spostarsi tra regioni.

Sicurezza sul lavoro e smart working

Centrali poi la riduzione della mortalità e la sicurezza dei luoghi di lavoro. D'Amato ha spiegato che dovranno necessariamente essere messe in atto le disposizioni previste a tutela del lavoratore per chi lavora in sede e mantenere lo smart working. "Stiamo implementando la telemedicina – ha reso noto D'Amato – anche per aumentare la sicurezza dei medici di base. L'applicazione DrCovid sarà aperta anche agli specialisti".

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