Farmaco cinese contro coronavirus venduto anche a Roma: ma è illegale
Un uomo di nazionalità cinese è stato fermato durante un controllo a Porta Maggiore ed è stato trovato in possesso di 200 confezioni di un farmaco illegale. A quanto si apprende, si tratterebbe di un medicinale molto noto, ma con le scritte in cinese sulle confezioni e soprattutto non ammesso in Italia. Una cosa che ha insospettito molto gli agenti, che non solo hanno sequestrato tutto il materiale trasportato dall'uomo, ma hanno iniziato a indagare su un eventuale traffico illegale di questo farmaco. Tutto è cominciato ieri pomeriggio, quando gli agenti di Polizia Locale del commissariato Trevi hanno fermato a Porta Maggiore una Lancia Y per un normale controllo. Quando i poliziotti hanno chiesto all'uomo cosa ci facesse in giro, ha inizialmente risposto che stava consegnando medicinali per la cura del coronavirus. Una spiegazione che non ha convinto gli agenti, soprattutto perché l'uomo aveva iniziato palesemente a innervosirsi.
S'indaga su racket medicine illegali
E infatti in macchina dell'uomo non c'erano medicinali per la cura del COVID-19, ma farmaci illegali non ammessi in Italia, con scritte in lingua cinese sulla scatola. Si tratta di un prodotto che non può essere venduto in Italia, e che era stato acquistato evidentemente sottobanco. Oltre alle 200 scatole di medicinale, in macchina l'uomo aveva anche 3mila euro in contanti di cui non ha saputo giustificare la provenienza, che sono stati sequestrati. E così, oltre a essere sanzionato per aver violato le disposizioni per il contenimento del coronavirus, è stato denunciato per la distribuzione di medicinali non autorizzati. Dopo il fermo dell'uomo, sono partite le indagini per stabilire l'esistenza di una rete di distribuzione illegale del medicinale.