Fabio Gaudenzi: sarà interrogato domani l’ex braccio destro di Carminati, verifiche sui video
Sarà interrogato domani Fabio Gaudenzi, l'estremista di destra vicino a Massimo Carminati, dopo il video pubblicato su Youtube che lo immortala armato e con il volto coperto da un passamontagna mentre afferma di conoscere nome e cognome di chi ha fatto uccidere Fabrizio Piscitelli, l'ultras della Lazio freddato con un colpo di pistola lo scorso 7 agosto nel Parco degli Acquedotti a Roma, e di volerlo dire alle forze dell'ordine. Gaudenzi, come riporta Adnkronos, dopo l'arresto si trova in isolamento nel carcere di Rebibbia, assistito dal suo legale difensore Veronica Paturzo. Domani mattina si presenterà davanti al giudice delle indagini preliminari di Tivoli, un primo confronto nel quale dovrà rispondere del reato di possesso di armi da guerra, tra le quali una mitraglietta che i poliziotti hanno trovato nella sua abitazione di Formello, alle porte della Capitale.
Successivamente, dopo questo primo step, Gaudenzi sarà interrogato dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, che lavorano per risalire al responsabile dell'omicidio di Piscitelli. Al vaglio i video pubblicati da Gaudenzi, in passato condannato a 2 anni e 8 mesi con l'accusa di usura in uno dei filoni di Mafia Capitale, gli agenti consegneranno ai magistrati un'informativa sulle informazioni da lui rivelate. Gli inquirenti dovranno cercare di capire, tra gli altri aspetti della vicenda, cosa abbia spinto Gaudenzi a consegnarsi alle forze dell'ordine. Non è escluso che sia uscito allo scoperto proprio per evitare ritorsioni da parte della malavita romana, e soprattutto da coloro che hanno veramente ucciso Diabolik.
I video pubblicati da Fabio Gaudenzi
Nei video pubblicati su Youtube Fabio Gaudenzi si definisce "prigioniero politico" e rivendica di far parte di "un gruppo elitario di fascisti", a cui apparterrebbero anche il leader degli Irriducibili Fabrizio Piscitelli e lo stesso Massimo Carminati, oltre ad altri pregiudicati di fede neofascista. E snocciolando una lista di nomi, ha chiarito: "Noi non siamo mafiosi, ma siamo fascisti, la mafia e la droga ci fanno schifo". E ha aggiunto: "Mi sto consegnando al Questore di Roma e parlerò del mandante dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli e di tanto tanto altro, ma solo con il dottor Gratteri" procuratore capo a Catanzaro, impegnato in prima linea nella lotta contro la ‘Ndrangheta.