Nei guai il patron dell’Hotel Plaza, il ‘suocero’ del premier Conte: evasi due milioni di euro
Due milioni di euro mai versati nelle casse del Comune di Roma, evasa la tassa di soggiorno per oltre 300mila notti di soggiorno in uno dei più lussuosi alberghi della Capitale. E' finito nei guai il patron del Grand Hotel Plaza di via del Corso, cinque stelle. L'imprenditore è accusato di aver intascato tutti i contributi destinati alle casse del Campidoglio dal 2014 e il 2018 e per questo è accusato di peculato. La tassa di soggiorno, per un albergo di lusso, è di 7 euro a notte.
Grand Hotel Plaza, evasi oltre 2 milioni di euro di tassa di soggiorno
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori della polizia municipale, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Alberto Pioletti, l'imprenditore avrebbe intascato oltre 300 mila euro per l'anno 2014, oltre un milione e 500mila euro per gli anni 2015, 2016 e 2017 e circa 88 mila euro per l'anno in corso per un totale di oltre due milioni di euro. Le indagini sono state coordinate dagli agenti del Nucleo Antievasione ed Antielusione Fiscale del Comando Generale. I titolari di altri due grandi alberghi romani hanno invece ammesso l'illecito e hanno risarcito immediatamente il Comune con un bonifico. Entrambi sono stati comunque deferiti all'autorità giudiziaria secondo quanto previsto dalla legge.
Il proprietario del Grand Hotel Plaza è il ‘suocero' del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Si tratta infatti del padre di Olivia, la fidanzata del premier che lavora proprio nell'albergo di famiglia nel cuore di Roma, a pochi passi da piazza del Popolo e piazza di Spagna.
L'appello dei vigili ai proprietari degli hotel
Il comunicato dei vigili urbani: "Il Comando Generale si rivolge ai titolari delle attività ricettive non in regola con il pagamento dei tributi: l’invito è quello di presentarsi presso la sede del Comando, in via della Consolazione, per denunciare il mancato versamento del contributo di soggiorno. Gli accertamenti andranno avanti e continueranno le denunce per stanare questi evasori".