Europee 2019, oltre mille dipendenti Atac impegnati ai seggi: meno corse fino a martedì
Roma si prepara alle elezioni europee di questa domenica e per l'occasione potrebbero verificarsi alcuni disagi al servizio di trasporto pubblico. La circolazione degli autobus e degli altri mezzi di superficie potrebbe essere seriamente compromessa fino a martedì 28 maggio: molti autisti Atac saranno infatti impegnati nei vari seggi della Capitale in veste di scrutatori, presidenti di seggio, segretari o rappresentanti di lista. Oltre 1000 dipendenti, 700 dei quali di superficie, hanno chiesto il permesso elettorale per poter partecipare alle operazioni di voto, lasciando scoperte alcune corse cittadine. La decisione potrebbe mettere in difficoltà la mobilità che, come si legge da una nota pubblicata da Atac, "potrebbe normalizzarsi a partire da mercoledì 29 maggio". Una situazione che si replica spesso in concomitanza di elezioni e referendum, con il record di assenti registrato alle amministrative del 2013: in quell'occasione ben 1600 conducenti abbandonarono il volante per poter presenziare alle urne.
La rimodulazione delle corse Atac potrebbe durare fino a mercoledì 29 maggio
Per questi motivi l'azienda di trasporti romana sta studiando una rimodulazione del servizio, che potrebbe causare disagi a chi quotidianamente si sposta per Roma a bordo dei mezzi. I numeri degli assenti si prevedono superiori rispetto a quelli registrati in occasione delle elezioni politiche del 4 marzo 2018, quando furono circa 600 i conducenti indisponibili per i ruoli ricoperti ai seggi. Coloro che dovranno partecipare alle operazioni di voto non solo salteranno il lavoro la domenica, ma dovranno assentarsi anche il sabato, per poter collaborare all'insediamento delle varie sezioni elettorali. Il 26 maggio saranno assenti per il voto, mentre lunedì molti di loro non saliranno sugli autobus per completare le operazioni di spoglio delle schede. Il rischio concreto è che molti autisti potrebbero mancare dal lavoro anche martedì, per poter recuperare il giorno di riposo saltato durante le votazioni.