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Esquilino, ispezioni a bar e ristoranti: chiusi 5 locali per carenze igieniche gravi

Nel corso dei controlli agli esercizi commerciali, i carabinieri hanno sequestrato 150 chili di pesce senza etichettatura e conservati in pessime condizioni.
A cura di En.Ta.
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Carenze igienico sanitarie gravi, cibo conservato male, a volte avariato, rintracciabilità dei prodotti messi in commercio inesistente. Per questo cinque locali, bar e ristoranti, del quartiere Esquilino, a Roma, sono stati chiusi dagli agenti del Nil e del Nas. Nel corso dei controlli agli esercizi commerciali, i carabinieri hanno sequestrato 150 chili di pesce senza etichettatura e conservati in pessime condizioni. La titolare, sanzionata per 17mila euro a causa di carenze igienico sanitarie e violazione di norme sulla rintracciabilità dei prodotti alimentari messi in commercio, è stata poi denunciata a piede libero perché conservava in pessime condizioni, senza la prevista etichettatura. Per il ristorante è stata richiesta la sospensione dell'attività. È stato inoltre controllato il bar di proprietà di un italiano 43enne, sanzionato per 11.666 euro per aver assunto un dipendente senza regolare contratto di lavoro, per carenze igienico sanitarie e per violazioni di norme sulla rintracciabilità dei prodotti alimentari messi in commercio. Chiuse temporaneamente le serrande dell'attività.

Anche il proprietario di un altro bar, un cittadino cinese di 57 anni, è stato sanzionato complessivamente per un importo di 3mila euro per violazioni di norme igienico sanitarie. I carabinieri hanno ispezionato altri 3 ristoranti, sanzionando i proprietari, in questo caso di nazionalità giapponese e cinese, per aver assunto lavoratori in nero, per carenze igienico sanitarie e per la mancata tracciabilità dei prodotti, per l'ammontare di 23.550 euro. Per tutti e tre i ristoranti è stata proposta la sospensione dell'attività. Nell'ambito delle indagini i militari hanno arrestato sei cittadini stranieri di varie nazionalità, di età compresa tra i 20 e 36 anni, senza fissa dimora, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Colti sul fatto, i sei sono stati arrestati mentre vendevano hashish e marijuana ai tossicodipendenti della zona.

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