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Esportano all’estero un sistema per neutralizzare i droni, considerato un’arma: due arresti a Pomezia

Un’azienda di Pomezia ha ideato un sistema per inibire il volo dei droni, neutralizzandoli. La ditta aveva già sottoscritto contratti per esportare il sistema all’estero, senza però le autorizzazioni necessarie: la loro invenzione è infatti classificata come materiale di armamento. Per i due titolari sono scattati i domiciliari.
A cura di Francesco Loiacono
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Avevano ideato un sistema che consentiva di neutralizzare i droni, ossia i veicoli a pilotaggio remoto (Apr), mediante l'utilizzo di radiofrequenze che ne disturbavano il volo, alcune delle quali illegali perché avrebbero potuto disturbare anche le radiocomunicazioni nazionali. E adesso tutto il sistema, denominato "Droneranger" era pronto per essere esportato prima in Spagna, dove sarebbe stato testato, e poi per essere venduto clienti arabi. Un'azienda di Pomezia, vicino Roma, è però finita nei guai: il sistema messo a punto infatti è classificato come materiale di armamento e per l'esportazione dello stesso era necessaria l'autorizzazione del ministero degli Affari esteri (ai sensi dell'articolo 13 della Legge n.185/1990), che l'azienda non aveva mai richiesto. Per questo motivo i finanzieri del Comando provinciale della guardia di finanza di Roma hanno arrestato i due soggetti promotori dell'attività, un imprenditore romano e un ingegnere svizzero, ponendoli ai domiciliari. Altri cinque collaboratori dell'azienda pometina, specializzata in studio e progettazione di apparati elettronici, risultano invece indagati a piede libero.

Erano stati già sottoscritti contratti per 3,6 milioni di euro

Il sistema messo a punto dall'azienda era di ottimo livello, come si può capire dai contratti che la ditta aveva già sottoscritto, per un controvalore di 3,6 milioni di euro. Ma altre commesse per 36 milioni di euro erano pronte a essere soddisfatte: per "fare la guerra" ai droni, che non sono solo gli innocui strumenti utilizzati da reporter e amatori per scattare foto dall'alto, ma anche vere e proprie macchine da guerra, molti Paesi avevano evidentemente bisogno del sistema messo a punto dall'azienda di Pomezia. I cui prodotti, consistenti in droni, fucili antidrone e componenti varie degli inibitori di volo degli Apr, sono stati adesso sequestrati dalla guardia di finanza in attesa degli sviluppi dell'indagine.

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