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Eredita tre miliardi di lire, ma in banca non può più cambiarli in euro

Un romano ha ereditato ben tre miliardi di lire dal nonne, ma non può più convertirli in euro perché fuori tempo massimo. E si rivolge così ai legali: si annuncia una lunga battaglia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Eredita un tesoretto di ben tre miliardi di lire dal nonno, ma non può più cambiarli in euro: e così la vicenda è finita in tribunale. Protagonista un romano che di mestiere, ironicamente, fa proprio il bancario. E che dopo aver ereditato la cifra dal defunto nonno, ha dovuto incassare il "no" della banca al cambio delle lire in euro, per poi portare la vicenda in tribunale.

Tutto è iniziato nel luglio 2017, alla morte dell'anziano nonno, che da anni viveva in Svizzera. Là era stato un discreto imprenditore immobiliare, accumulando una discreta fortuna. Scomparso, l'uomo aveva lasciato tutto al nipote, figlio unico e senza più i genitori. Insomma, il classico "erede unico" di tutte le sue fortune. Tra queste, anche una cassetta di sicurezza in Svizzera, all'interno della quale vi era il vero e proprio "tesoro": tre miliardi di lire, in banconote da cinquecentomila. Pari, al cambio fisso di 1936,27 lire, alla bellezza di 1 milione 549mila e 369,87 euro.

Ma il cambio non può essere effettuato, in quanto il limite di dieci anni, entrato in vigore nel 2002, scadeva appunto nel 2012. Ma l'uomo non si è ovviamente arreso, rivolgendosi ai legali, la cui linea è quella di dimostrare che i dieci anni di moratoria previsti dalla legge vanno conteggiati non dall'entrata in vigore dell'euro quanto dal momento in cui si viene a scoprire l'esistenza delle lire che si vogliono convertire. E che dunque l'uomo è perfettamente in tempo per la conversione. Non sarà una linea facilissima da dimostrare: ma per oltre un milione e mezzo di euro in ballo, vale la pena tentare.

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