Emergenza rifiuti, secondo Ama il piano di Zingaretti non basta: restano a terra 1000 tonnellate
In questa condizione di emergenza, la città di Roma ogni settimana deve trovare spazio per 2.100 tonnellate di rifiuti indifferenziati (300 al giorno, come anticipato da Ama nei gironi scorsi) che non trovano spazio (a causa di alcune manutenzioni programmate) nei consueti impianti a cui si rivolge Ama (compreso quello di proprietà a Rocca Cencia, l'unico rimasto dopo l'incendio del Tmb Salario). Fin qua nulla di nuovo. Per ovviare a questa vera e propria crisi nella raccolta e smaltimento dei rifiuti. la Regione Lazio ha varato venerdì un'ordinanza che impone agli impianti regionali di lavorare a pieno ritmo e a massima capienza per accogliere ulteriori rifiuti dalla Capitale. Gli impianti che hanno risposto all'appello offrono uno spazio, spiega Ama in un comunicato, per 1.100 tonnellate extra. Significa che ne mancano ancora 1.000 a settimana. Tradotto: mille tonnellate di rifiuti che Ama non sa materialmente dove portare e che, se stanno così le cose, resteranno sulle strade di Roma.
L'emergenza non è risolta: "Resta un deficit di 1000 tonnellate a settimana"
Nella programmazione rimodulata a partire da domani, lunedì 8 luglio, rimane ancora questo importante deficit. E per questo, in un comunicato dell'azienda, la presidente di Ama, Luisa Melara, ha dichiarato: "E' mio preciso dovere pertanto, a nome del neo costituito Cda dell'Azienda, informare i cittadini di questa persistente difficoltà ed appellarmi al senso civico di tutti per fare innanzitutto prevenzione, contenendo al massimo la produzione di rifiuto tal quale, separando tutti i materiali riciclabili e utilizzando correttamente i contenitori con capienza residua. A tutti gli stakeholder rivolgo il mio appello di massima collaborazione e senso di responsabilità verso la collettività in quanto ciascuno costituente un necessario anello della catena della efficienza ed efficacia del ciclo dei rifiuti e del piano di superamento delle criticità in atto”.
L'ennesimo botta e risposta tra Raggi e Regione Lazio
Intanto questa mattina è andato in scena un altro durissimo botta e risposta tra la sindaca Virginia Raggi e la giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti. Prima la sindaca ha attaccato, in merito al video diffuso ieri su Facebook: "Lo ripeto: l'ordinanza regionale di Zingaretti non funziona e lascia ancora la spazzatura a terra. Una presa in giro. L'unica gaffe è quella di chi prende in giro i cittadini dicendo che gli impianti sono aperti. Alle mie spalle c'è sempre l'impianto di Rida. Ieri ero a 20 metri da dove mi trovo ora. Guardate quel cancello, ero lì. E, ieri come oggi, l'impianto è chiuso. Oggi come ieri Ama non può scaricare i rifiuti in questo impianto perché l'ordinanza di Zingaretti è scritta male. Mancano alcune deroghe che consentirebbero di lavorare di più e supportare davvero la città di Roma. Da domani questo impianto aumenterà i flussi provenienti da Roma ma solo in parte, accogliendo quantità ridotte rispetto alle richieste. Io sono qui e ci metto la faccia ancora una volta. Non mi lascio intimidire". L'assessore regionale Massimiliano Valeriani ha risposto: "Mentre gli operatori Ama si impegnano a risolvere l'emergenza rifiuti della capitale la Raggi, quasi non fosse la sindaca, continua con il suo boicottaggio mediatico dell'ordinanza ma soprattutto della capitale. Nel video di oggi la sindaca era perfettamente a conoscenza che avrebbe trovato l'impianto Rida chiuso, poiché, come abbiamo spiegato ieri, si adeguerà all'ordinanza lunedì. Aggiungo che oggi nessun impianto potrà ricevere rifiuti dalla capitale perché non hanno ricevuto indicazioni da Ama o dal Comune sulle consegne. La Raggi la smetta di fare inutili video ma soprattutto la pianti con questo atteggiamento e si impegni, nel rispetto del ruolo che ricopre, a risolvere l'emergenza rifiuti. Basta folli polemiche, aiutiamo Roma".