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Emergenza freddo, un clochard muore assiderato all’Esquilino

Si tratta di un 40enne straniero e senza fissa dimora. La causa è stata probabilmente un arresto cardiaco a cui – sottolinea l’Ares 118- ha contributo il brusco calo delle temperature. “Una sconfitta per tutti, un dolore fortissimo”, ha dichiarato l’assessore al Sociale Francesca Danese. Contro l’emergenza freddo si mobilita anche Federalberghi.
A cura di Enrico Tata
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Arriva la prima vittima dell'ondata di freddo e gelo che ha colpito la Capitale. Un uomo è stato trovato morto in strada, riverso su un marciapiede, davanti al civico 66 di via Machiavelli, nel quartiere Esquilino a Roma. Dai primi rilievi sembra si tratti di un clochard che sarebbe morto per il freddo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di piazza Dante. Si tratta di un 40enne straniero e senza fissa dimora. La causa è stata probabilmente un arresto cardiaco a cui – sottolinea l'Ares 118- ha contributo il brusco calo delle temperature.

L'assessore Francesca Danese: "Una sconfitta per tutti"

"Inutile girarci intorno: è una ferita che non si rimarginerà. È un dolore fortissimo, stiamo cercando di conoscere la sua storia: dopo il monitoraggio con le unità operative abbiamo accertato che si tratta di un ragazzo polacco di quarant'anni". Così Francesca Danese, assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale, alla notizia del senza fissa dimora. "Non è mai stato censito dai nostri servizi – prosegue Danese – e anche altre persone senza fissa dimora ci hanno detto di non conoscerlo. Forse era arrivato a Roma da poco. Ma è successo a poche centinaia di metri dalla sede dell'assessorato e proprio mentre da giorni stiamo lavorando, tra mille difficoltà, all'attuazione del Piano Freddo. Anche se era una delle centinaia di persone che si rifiutano di accettare il riparo nei dormitori o nei centri attrezzati, una morte come questa è una sconfitta per tutti coloro che provano a fare qualcosa per rendere più vivibili le città", conclude Danese. L'assessore ha poi sottolineato come in queste ore il comune "stia lavorando per rimuovere il blocco delle strutture, destinate ad accogliere i senza fissa dimora ma coinvolte nelle indagini sulla nota inchiesta Mafia Capitale".

Migliaia senza fissa dimora accolti, ma non basta

Sono 7.800 i senza fissa dimora in città, 3.060 sono quelli che attualmente trovano riparo dal freddo presso strutture varie come parrocchie, associazioni di volontariato, religiosi, centri convenzionati con Roma Capitale. Rimangono fuori dalla rete dell'assistenza 4.740 persone. Già il sindaco aveva assicurato, giorni fa, di essere pronto a fornire aiuti ai senza tetto anche aprendo tre stazioni della metropolitana tutta la notte; il Papa aveva donato, in occasione del suo compleanno, 400 sacchi a pelo per i clochard. Anche la Croce Rossa, in vista di un ulteriore abbassamento delle temperature previsto per le prossime ore, ha attivato una serie di aiuti aprendo le porte della storica sede a Ponte di Ferro, pronta ad accogliere le persone senza dimora.

Contro l'emergenza freddo si è mobilitata anche Federalberghi sollecitata da Roma Capitale. "Vogliamo ringraziare di cuore Federalberghi e i suoi associati che hanno aderito prontamente alla richiesta dell'amministrazione per un supporto nell'emergenza freddo di questi giorni – ha dichiarato l'assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori in una congiunta con l'assessore alle Politiche Sociali Francesca Danese – I primi 10 alberghi hanno già cominciato a consegnare coperte, lenzuola, cuscini e prodotti per la pulizia con i quali si potranno alleviare i disagi delle persone in difficoltà e senza casa, che più soffrono il clima rigido di questi giorni. Roma è soprattutto questa: una città accogliente e solidale".

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