Emergenza acqua a Roma: perquisiti gli uffici di Acea, il presidente Saccani indagato per inquinamento ambientale
L'emergenza idrica di Roma finisce nel mirino della procura di Civitavecchia. Questa mattina gli inquirenti hanno disposto una perquisizione negli uffici di Acea Ato 2 in piazzale Ostiense in merito alla questione dei prelievi d'acqua dal lago di Bracciano. Così si legge in una nota diffusa dai carabinieri del Noe, che si stanno occupando delle indagini. In pratica, si legge nel comunicato, sarebbero state presentate più denunce sulla questione e così i pm hanno dato mandato ai militari del Nucleo Operativo Ecologico di eseguire "una perquisizione locale, previa notifica di avviso di garanzia per inquinamento ambientale, presso gli uffici di Acea Ato 2 Spa. Sequestrati documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino lacustre".
Siccità: avviso garanzia a presidente Acea Ato2 Paolo Saccani
La Procura di Civitavecchia, che indaga per il reato di inquinamento ambientale, ha intanto fatto recapitare un avviso di garanzia al presidente di Acea Ato2, Paolo Saccani. L'inchiesta è partita dall'esposto di due sindaci dell'area di Bracciano e di un parlamentare.
Il ministro Galletti: "Cercheremo di evitare il razionamento dell'acqua"
Intanto va avanti il braccio di ferro tra Acea e Regione Lazio, che nei giorni scorsi ha ordinato alla municipalizzata di cessare i prelievi d'acqua dal lago di Bracciano, il cui livello è ormai a un punto critico per l'ecosistema. Nel dibattito si inserisce anche il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, che ha ribadito l'intenzione, anche del Governo, di fare di tutto per evitare il razionamento dell'acqua. "La Regione, il Comune e l'Acea stanno lavorando a una soluzione che possa evitare che migliaia di cittadini romani restino senz'acqua. Ipotesi non accettabile. Quindi l'obiettivo e' evitare il razionamento. La situazione di Roma è quella che ci preoccupa di più in questo momento", ha dichiarato Galletti.
Uil denuncia: "Dalle condotte dispersione ìdrica del 45 per cento"
Secondo uno studio della Uil "il Peschiera sarebbe in grado da solo di servire tutta Roma senza bisogno di altri prelievi, ma bisognerebbe decidersi a raddoppiare la condotta perché a oggi la portata non è sufficiente. Questa è una delle soluzioni che potrebbe risolvere la situazione, se il Comune, la Regione e il Governo si mettessero insieme per un progetto comune non ci vorrebbero secoli, le infrastrutture si potrebbero realizzare in pochissimo tempo, secondo le nostre stime in un anno. Una rete, quella storica di Roma e Fiumicino, che si snoda per 7mila km ed eroga a 2,9 milioni di abitanti 264 milioni di metri cubi di acqua. Di questi, il 45% si disperde a causa di infiltrazioni ma soprattutto a causa dell'usura delle cosiddette saracinesche, i punti che fanno da cerniera tra le tubature. Il 45% di dispersione idrica fa di Roma la seconda città italiana per perdita d'acqua".