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Elettrosmog, stop alle antenne su scuole e ospedali

Il consiglio comunale si prepara a dare l’ok al regolamento per la localizzazione, l’installazione e la modifica degli impianti di telefonia mobile.
A cura di Enrico Tata
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Il consiglio comunale si prepara a dare l’ok al regolamento per la localizzazione, l’installazione e la modifica degli impianti di telefonia mobile. Un piano per combattere l’elettrosmog a Roma e per evitare che in futuro vengano costruite nuove antenne su scuole, ospedali, asili nido e parco giochi. Tutte le antenne saranno censite in un apposito registro e verrà istituito un osservatorio sull’inquinamento elettromagnetico in modo da porre più attenzione alla tutela dell’ambiente e del territorio e minimizzare l’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici. La delibera è approdata ieri in consiglio comunale a firma della consigliera comunale di Sel Gemma Azuni e del presidente della commissione Ambiente Athos De Luca (Pd). Il provvedimento prevede, nello specifico, la pubblicazione sul web del ‘piano antenne' e la dislocazione sul territorio di centraline per la misurazione dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, i cui risultati saranno periodicamente resi pubblici e consultabili online dai cittadini. Ci sarà il divieto di installazione degli impianti su siti sensibili come ospedali, case di cura e di riposo, scuole, asili nido, oratori, orfanotrofi, parchi giochi ma anche su edifici costruiti abusivamente, le antenne già esistenti su queste strutture saranno oggetto di una delocalizzazione. Le antenne, si legge nel testo, “saranno installate preferibilmente in aree libere, prevalentemente non edificate o a carico urbanistico basso” o su immobili per attività commerciali o grandi complessi alberghieri.

"È un passo fondamentale per la nostra città, atteso per troppo tempo dai cittadini, sempre più allarmati dalla proliferazione di antenne in prossimità delle loro abitazioni, dai molti comitati ‘No Elettrosmog' e dalle Giunte municipali, molto sensibili sul tema”, sono le parole di Azuni. “Con il successivo passaggio dovranno essere garantite risorse umane, strumentali, economiche e logistiche adeguate al lavoro e agli obiettivi individuati dal regolamento affinché sia le nuove installazioni sia quelle già installate possano essere disciplinate, monitorate e in caso rimosse, ovvero non installate se la loro presenza costituisse un pericolo per la salute dei cittadini", commenta ancora la consigliera di Sel.

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