Ecco il piano anticorruzione del Campidoglio, oggi la presentazione
Oggi il Comune di Roma presenterà un piano triennale contro la corruzione. Si tratta di 145 pagine che si fondano su tre pilastri principali: la rotazione dei dirigenti e dei dipendenti, la possibilità di denunciare i comportamenti illeciti dei colleghi e la sottoscrizione di un “patto di integrità” da parte di quelle imprese che si aggiudicheranno appalti. Per quanto riguarda la rotazione del personale "in servizio nei settori che gestiscono attività particolarmente esposte a rischio", è previsto il trasferimento al termine del mandato di quei dirigenti che si trovano con lo stesso incarico dopo tre anni consecutivi. Chi invece, alla firma del piano, avrà già accumulato 5 anni, sarà trasferito immediatamente. La misura riguarda, secondo modalità diverse, tutti i dirigenti e i dipendenti, esclusi solo quelli assunti negli uffici di staff di sindaco, vicesindaco e assessori che saranno invece inamovibili.
L'altra novità riguarda appunto la possibilità di denunciare i colleghi: "In un'ottica di collaborazione tutti i dipendenti sono tenuti a svolgere attività informativa in merito a illeciti", si legge nel piano del Campidoglio. "Oggetto di segnalazione non sono solamente i reati, ma anche altre condotte che vengono considerate rilevanti in quanto riguardano comportamenti, rischi o irregolarità a danno dell'interesse pubblico, di cui il dipendente sia venuto a conoscenza durante lo svolgimento delle proprie mansioni". La denuncia può essere presentata alla magistratura, al proprio superiore, al responsabile comunale anti-corruzione oppure direttamente all'Autorità presieduta da Raffaele Cantone. In cambio si otterrà una tutela e la garanzia dell'anonimato. Il piano presenta anche una “mappa del rischio”, cioè un'analisi dei rischi di corruzione condotta su 42 strutture comunali. È emerso che in Campidoglio le aree più esposte sono 5 e raggruppano ben 59 processi amministrativi.
"Penso sia un documento estremamente importante che ha una sua solidità iniziale ma che l'assessore Alfonso Sabella intende migliorare ed emendare nei prossimi mesi tenendo conto dell'esperienza che sta raccogliendo all'interno del Comune". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino, che ha aggiunto: "L'obiettivo è modulare quel documento affinché sia ancora più efficace sulla base delle situazioni che Sabella individuerà come potenziali rischi per la legalità".