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È morto Pino Pelosi, unico condannato per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini

Pino Pelosi, “la rana”, unico condannato per l’omicidio dell’intellettuale Pier Paolo Pasolini è morto oggi a Roma al policlinico Gemelli. Aveva 59 anni ed era malato di tumore. La sua vita legata a doppio filo alla storia che portò alla morte il poeta, scrittore e regista, ammazzato nel 1975 all’Idroscalo di Ostia.
A cura di Redazione Roma
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Pino Pelosi arrestato dopo la morte di Pier Paolo Pasolini
Pino Pelosi arrestato dopo la morte di Pier Paolo Pasolini

Pino Pelosi, 59 anni, unico condannato per l'omicidio dell'intellettuale Pier Paolo Pasolini è morto oggi a Roma al policlinico Gemelli, Pelosi era malato di tumore. La storia di Pelosi, "ragazzo di vita", volendo utilizzare il titolo di un romanzo dello stesso scrittore, poeta e regista, è fissata su una data, la notte tra il 1º novembre e il 2 novembre 1975, quando, all'Idroscalo di Ostia, fu trovato il corpo straziato di Paolini. Pino "la rana" – così fu ribattezzato dalla stampa per gli occhi gonfi dopo l'interrogatorio in carcere, il 26 aprile 1976 al termine di un intenso processo giudiziario, fu condannato a 9 anni, 7 mesi e 10 giorni, e a 30.000 lire di multa per atti osceni, furto aggravato e «omicidio volontario in concorso con ignoti». Insomma, fu ritenuto in quanto anche reo confesso, responsabile dell'omicidio di PPP ma non da solo. La sentenza divenne definitiva in Cassazione il 26 aprile 1979.

Pelosi il 26 novembre 1982 uscì in semilibertà e il 18 luglio 1983 ebbe libertà condizionata. L'11 gennaio 1984 ricascò in carcere: accusato di rapinato un furgone postale ma poi assolto per insufficienza di prove. Nell'agosto 1984 pizzicato in flagranza a svaligiare un appartamento, il 7 dicembre 1985 ammanettato con altri per tentata rapina. E così fino agli anni Duemila. Il 23 settembre 2009 Pelosi è tornato libero dopo l'espiazione della pena.

Nel 2005, in tv  Pino Pelosi affermò di non aver partecipato di persona all'aggressione di Pasolini, ma che questa fu effettuata da tre persone e nel 2011 in una autobiografia addirittura raccontò non aver incontrato per la prima volta Pasolini la sera del 1 novembre 1975 in Piazza dei Cinquecento, ma all'inizio dell'estate e di averlo frequentato con una certa assiduità. Una serie di reticenze, di non detti, di ammissioni parziali e non riscontrate sul delitto Pasolini ne fecero un testimone di primo piano ma tuttavia non attendibile per riaprire in maniera concreta il caso e portare verità nella tragica fine del poeta.

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