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È morto il ragazzino di 13 anni ustionato mentre giocava in casa a Roma

È deceduto nella serata di ieri, all’ospedale Policlinico Gemelli di Roma dove era stato ricoverato, il ragazzino di 13 anni che si era dato fuoco mentre giocava con una bottiglia di alcool a casa dei nonni lo scorso 5 marzo: troppo gravi le ustioni di terzo grado riportate su oltre il 90 percento del corpo.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Purtroppo non ce l'ha fatto il ragazzino di 13 anni rimasto ustionato lo scorso 5 marzo mentre giocava a casa dei nonni, nel quartiere Prati a Roma. Il ragazzino è purtroppo deceduto nella serata di ieri all'ospedale Policlinico Gemelli, dove era stato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva subito dopo il tragico incidente. Da quanto si apprende, il 13enne è deceduto a causa dell'insufficienza di più organi, dovuta alle ustioni di terzo grado riportate su oltre il 90 percento del corpo.

Lo scorso 5 marzo, stando ad una ricostruzione di quanto avvenuto, il ragazzino si trovava a casa dei nonni nel quartiere romano di Prati intento a giocare con una bottiglia di alcool quando da questa si sarebbe sprigionata una fiammata che ha investito in pieno il 13enne, il cui corpo è stato avvolto rapidamente dal fuoco. Immediatamente i nonni hanno lanciato l'allarme: soccorso dal 118, il ragazzino è stato dapprima trasportato all'ospedale Sant'Eugenio e, da qui, vista la gravità delle ferita, al Policlinico Gemelli, dove purtroppo ieri sera è sopraggiunto il decesso. Sulla vicenda indaga la Polizia di Stato, che sta cercando di ricostruire la dinamica del tragico incidente.

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