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E dopo Spelacchio la Raggi ci riprova con il presepe anni ’60: piacerà ai romani?

Il presepe ‘vintage’ inaugurato oggi in Campidoglio è stato allestito,a costo zero per le casse comunali, con statuette degli anni ’60 ritrovate nei magazzini di un museo e la scenografia è stata realizzata con materiali riciclati.
A cura di Enrico Tata
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Dopo Spelacchio fare peggio era decisamente impegnativo. Il presepe inaugurato oggi in Campidoglio, per fortuna, manca l'obiettivo. Primo, perché la rappresentazione della Natività è totalmente a costo zero, mentre il povero Spelacchio è costato 48mila euro ai romani per l'allestimento, più la spesa per l'acquisto. E secondo perché la scenografia, allestita con materiali di recupero e riciclati, è stata creata dal direttore della scenografia del Teatro dell’Opera, Maurizio Varamo. Potrà non piacere ai romani, forse, ma è stata pensata da uno stimato professionista.

Le statuette, invece, risalgono agli anni '60 e sono state recuperate dal magazzino del museo della Centrale Montemartini. Tutto senza costi per le casse del Comune. Questa mattina la sindaca ha inaugurato il presepe allestito nella piazza del Campidoglio e ha ricevuto il Bambinello in custodia fino al giorno di Natale, quando verrà collocato, come da tradizione, nella mangiatoia accanto alle statue di Maria e Giuseppe. "Il parroco durante l'omelia ha invitato tutti noi a rinnovare la nostra forza e la nostra fede, a non lasciarci cadere le braccia. Queste parole le faccio mie", ha detto la sindaca Raggi al termine dell'inaugurazione del presepe. "Rinnovo gli auguri a vivere questo Natale con la speranza di quel cambiamento che tutti noi vogliamo portare nella nostra societa'", ha concluso la sindaca, che in mattinata ha partecipato anche alla Santa Messa per i dipendenti capitolini celebrata all'Ara Coeli. Per la scenografia del presepe il direttore Varamo si è ispirato alle opere di Gian Paolo Panini, pittore e architetto piacentino che dipinse i fasti della Roma settecentesca. Per la realizzazione del presepe “sono stati recuperati elementi di scena nei magazzini dell’opera e realizzati altri elementi in polistirolo da parte degli stagisti del laboratorio. Il tutto a costo zero per le casse del Comune”.

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