Dopo la condanna i trapper Gallagher e Traffik tornano in libertà
Dopo la condanna a due anni e mezzo per tentata rapina e aggressione Gallagher, al secolo Gabriele Magi, torna in libertà. Il giudice ha disposto per lui l'obbligo di firma giornaliero. Potrà così tornare a dedicarsi alla musica – è appena uscito il suo nuovo album – e alla sua casa in un quartiere bene della capitale, dove la sua famiglia lo ha riaccolto dopo la disavventura giudiziari. Per il compagno d'arte e amico Traffik, il 23enne Gianmarco Fagà, il giudice Anna Maria Gavoni aveva predisposto gli arresti domiciliari ma secondo quanto riportato dal quotidiano il Messaggero i familiari, esasperati dalle sue bravate, avrebbero rifiutato di accoglierlo in casa. Anche lui è ora tornato in libertà.
L'arresto e la condanna dei trapper Traffik e Gallagher
Protagonisti della scena trap romana, noti più che per le loro canzoni per avere scelto di usare con disinvoltura il termine "negro" e per questo oggetto di un dissing dal rapper Jamil, per i litigi e le sfide e gli insulti lanciati a vari personaggi più o meno famosi, tra cui Tony Effe della Dark Polo Gang, Traffik e Gallagher sono stati arrestati lo scorso febbraio nei pressi della stazione Termini. Qui avevano aggredito due fan che volevano un selfie tentando di toglierli gli smartphone, per poi prendersela con un cittadino bengalese spintonandolo fino a farlo finire sotto una macchina. La scorsa settimana sono stati condannati a due anni e mezzo di reclusione.
L'accusa di razzismo
I testi dei due giovani, personaggi minori della scena trap romana, sono infarciti della stessa retorica comune ad altri cantanti: ostentazione di gioielli, l'ossessione per le banconote e i vestiti da mostrare nelle loro stories e via dicendo. A far discutere però nel loro caso è l'accusa di razzismo: nella canzone ‘Diamanti razzisti', rivolta contro il rapper Jamil, rivendicano infatti l'utilizzo del termine ‘negro' nelle loro canzoni.