Dopo Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino è il nuovo Procuratore Capo di Roma
Michele Prestipino è il nuovo Procuratore Capo di Roma. La nomina è stata fatta oggi dal Consiglio superiore della magistratura: e così, dopo dieci mesi di incarico da ‘facente funzioni', succede a Giuseppe Pignatone, di cui è considerato l'erede. Nonostante fosse ovviamente il favorito, soprattutto per il lavoro svolto nei mesi del ‘dopo Pignatone', anche gli altri nomi in lizza per il ruolo di Procuratore Capo erano più che validi: stiamo parlando del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e quello di Firenze Giuseppe Creazzo. Alla fine il Csm ha deciso di nominare Michele Prestipino a capo dei pm della capitale.
La carriera di Michele Prestipino
Michele Prestipino lavora in magistratura dal 1984: 63 anni, ha svolto funzioni da pretore ad Avezzano e poi di magistrato di sorveglianza a L'Aquila. Ha iniziato a lavorare come pubblico ministero a Palermo nel 1996, dopodiché è diventato procuratore aggiunto a Palermo nel 2008. Nel 2013, si è spostato a Roma. Nel corso della sua carriera si è occupato di diversi processi noti in Italia, riguardanti soprattutto il mondo della criminalità organizzata. A Palermo ha lavorato al processo di Totò Riina e Bernardo Provenzano per la strage di via Lazio (uno dei regolamenti di conti più cruenti di Cosa Nostra). È lui che ha portato alla cattura di decine di latitanti, tra cui proprio Provenzano nel 2006. Ha condotto l'indagine ‘Talpe alla Dda' che ha portato alla condanna del presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, e ha permesso di ricostruire il nuovo assetto che la ‘ndrangheta e le cosche si erano date: non più radicate solo in Calabria, ma collegate con la Lombardia, l'Europa e altre parti del mondo. Prestipino ha lavorato anche al processo di Mafia Capitale e condotto le indagini su alcuni clan attivi a Roma: Fasciani, Spada e Casamonica.