Dodici euro per una sambuca: il super-scontrino in un bar di via Veneto
Una pausa al bar un po' troppo cara quella che si è concessa Armando, che dopo essere stato servito al bancone si è vesto presentare uno scontrino esorbitante. L'episodio, non certo il primo nella capitale, dove lo scorso settembre ignari avventori si sono visti addebitare nientemeno che 50 euro per qualche spremuta e un panino, è avvenuto nel noto caffè Doney, in via Veneto. È stato proprio il malcapitato destinatario a denunciare lo scontrino "gonfiato", postandone la foto su Facebook. «Una cifra mai pagata in piedi al banco di nessun locale del mondo – commenta Armando – peraltro senza alcuna indicazione nei prezzi esposti alla cassa che rimandano invece alla specifica dei prezzi applicati al tavolo con il servizio. Il caffè – specifica – ci è stato fatto pagare al prezzo correttamente indicato sul listino: 1 euro». Del resto è tutto nero su bianco sulla ricevuta fiscale, dove si legge che non c'è stato nessun servizio al tavolo. «Alle nostre timide proteste – ha spiegato Armando – il responsabile ci ha risposto indicando il prezzo della sambuca servita al tavolo compresa di servizio, dicendoci "prennetevela colla proprietà, a noi ce dicono de fa ‘sti prezzi anco ar banco e li famo a voi e puro alli giapponesi"».