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Di Maio sullo Stadio della Roma: “Chi sbaglia paga, ho contattato i probiviri”

Le prime parole del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio (M5s) sull’inchiesta in merito al progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle: “Se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto”.
A cura di Enrico Tata
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Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio (M5s)
Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio (M5s)

"Chi sbaglia paga". Queste le prime parole del vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio sul terremoto giudiziario riguardo il progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle che ha coinvolto e rischia di coinvolgere anche esponenti del Movimento 5 Stelle. Di Maio ha dichiarato all'Ansa di aver contattato immediatamente i "probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c'è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga. E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto".

Sulla stessa linea le primissime dichiarazioni della sindaca Virginia Raggi. Anche la prima cittadina ha subito preso le distanze dagli indagati coinvolti nelle indagini della procura di Roma. "Chi ha sbagliato pagherà, noi siamo dalla parte della legalità. Aspettiamo di leggere le carte, al momento non esprimiamo alcun giudizio", ha detto la prima cittadina al termine di una conferenza stampa (non sull'argomento) che si è tenuta nella sede della stampa estera a Roma. La sindaca, comunque, non c'entra nulla con l'indagine e gli atti del Comune non sono oggetto del procedimento, hanno precisato gli inquirenti nel corso di un incontro con la stampa dopo i nove arresti di questa mattina. Intanto Paolo Ferrara, capogruppo in Campidoglio del Movimento 5 Stelle, indagato nell'inchiesta, si è autosospeso dal suo incarico: "Chi ha sbagliato pagherà. Io sono sereno ed estraneo alla vicenda perché non ho nulla da nascondere. Ho fiducia nella magistratura e spero che si faccia chiarezza al più presto- Ho deciso di autosospendermi dal Movimento 5 Stelle. Avanti a testa alta", ha scritto su Facebook.

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