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Desiree, Salvini: “Violenza commessa da stranieri mi fa doppia rabbia, per stupratori castrazione chimica”

Il ministro degli Interni Matteo Salvini, nel corso della trasmissione Stasera Italia in onda questa sera su Rete 4, è tornato sull’omicidio di Desiree Mariottini, la 16enne violentata, drogata e uccisa in un palazzo abbandonato del quartiere San Lorenzo di Roma. Uno stupro commesso da uno straniero, dice il vicepremier, “fa arrabbiare il doppio perché si tratta di persone che hanno abusato della buona fede e della generosità degli italiani”.
A cura di Enrico Tata
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Matteo Salvini a San Lorenzo, Roma
Matteo Salvini a San Lorenzo, Roma

"Non torneranno in vita né Pamela né Desiree: l'importante è che i vermi che si sono resi colpevoli di questa bestialità paghino in cella fino all'ultimo", dice Matteo Salvini nel corso della trasmissione Stasera Italia in onda questa sera su Rete 4. "Fosse per me – spiega il ministro degli Interni – castrazione chimica per gli stupratori. Un po' di carcere in Italia, ma le carceri in Nigeria, in Senegal, in Congo o in altri Paesi penso siano un tantinello più dure. A me non dispiacerebbe che tornassero anche da dove sono arrivati". Uno stupro commesso da uno straniero, dichiara ancora il vicepremier in relazione all'omicidio di Desiree Mariottini, la 16enne uccisa a San Lorenzo, "fa arrabbiare il doppio perché si tratta di persone che hanno abusato della buona fede e della generosità degli italiani, stuprando e spacciando. Secondo me lo stupro vale l'omicidio. Lo stupro di uno che ha abusato della buona fede del mio Paese vale doppio".

Salvini ha parlato anche di San Lorenzo, il quartiere che questa mattina ha visitato e che è al centro del caso di Desiree. In un palazzo occupato della zona universitaria di Roma e cuore delle notti della Capitale è stato commesso il terribile delitto. "Abbiamo un'eredità pesante. Ieri ero in prefettura e ci sono quasi cento palazzi occupati nel cuore di Roma. Ho chiesto e ho ottenuto un elenco di priorità di sgombero, quindi finalmente ci sono nomi, cognomi, indirizzi e date, che non diamo in televisione ovviamente perché altrimenti ci sono i bravi ragazzi dei centri sociali, che amano tanto lo spaccio il casino e la droga che girano per Roma, a fermare i poliziotti. Quindi – ha concluso il titolare del Viminale – ripristineremo via per via e quartiere per quartiere, col tempo che ci vorrà, la legalità".

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