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Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Desirée, nel sangue della 16enne alcol, eroina, cocaina e psicofarmaci: un mix letale

L’esame tossicologico ha rivelato che nel sangue della ragazza violentata e uccisa lo scorso 19 ottobre, c’era un mix letale di stupefacenti e alcol: i suoi aguzzini prima l’avrebbero indotta ad assumere il cocktail di droghe per abusare di lei mentre si trovava in uno stato di semi insoscienza, poi l’avrebbero lasciata morire mentre l’uccideva.
A cura di Redazione Roma
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Desirée Mariottini
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Continuano ad emergere particolari sul calvario di Desirée Mariottini, la 16enne violentata e uccisa a San Lorenzo la notte dello scorso 19 ottobre. Secondo quanto emerso dall'autopsia – e riportato dal quotidiano la Repubblica – c’erano cinque sostanze diverse nel corpo di Desirée: alcol e quattro sostanze stupefacenti, cannabinoidi, cocaina, alcol e degli psicofarmaci. Questo è quanto emergerebbe dall'esame tossicologico disposto assieme all'autopsia.

Il mix di sostanze stupefacenti le sarebbe stato somministrato dai suoi aguzzini – sono quattro gli uomini al momento arrestati con l'accusa di omicidio e violenza sessuale – che avrebbero abusato di lei quando era semi incosciente, e successivamente l'avrebbe uccisa. Le diverse testimonianze raccolte finora sono concordi infatti nel descrivere la ragazza sdraiata all'interno dell'edificio abbandonato in via dei Lucani, utilizzato fino a quella notte come ricovero per senza tetto e centrale dello spaccio, inerme e sofferente dopo le violenze subite, mentre nessuno l'aiutava. Desirée con tutta probabilità si sarebbe potuta salvare se solo qualcuno avesse chiesto l'intervento di un'ambulanza.

Ieri intanto l'ultimo dei quattro uomini fermati, Youssif Salia 32 anni trovato in provincia di Foggia in possesso tra le altre cose di ingenti quantità di stupefacenti, si è rifiutato di rispondere alle domande del gip. Oggi invece gli avvocati di due dei presunti aguzzini, hanno presentato istanza di scarcerazione per i propri assistiti.

Dopo i funerali della figlia è tornata a parlare la mamma della 16enne di Cisterna di Latina, chiedendo rispetto per la memoria della ragazza e per il dolore della sua famiglia: "Hanno scritto che la mia Desirée non era altro che una drogata, come se questo fosse un buon motivo per morire a quel modo e a 16 anni. Hanno lasciato intendere, suggerito, insinuato che io fossi, in realtà, una tossicodipendente, che non seguissi mia figlia e che l'avessi abbandonata. Non è vero e lo trovo ignobile. Quei balordi hanno violato mia figlia, ma la stampa, i social e le tv stanno violando adesso anche me e la mia famiglia".

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