Desireè Mariottini: rinvio a giudizio per quattro imputati accusati omicidio e violenza sessuale
I quattro imputati per l'omicidio di Desireè Mariottini saranno processati. Il giudice dell'udienza preliminare, Clementina Forleo, ha disposto il rinvio a giudizio. La decisione è arrivata nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 ottobre, a quasi un anno dall'omicidio della sedicenne di Cisterna di Latina, drogata, stuprata e lasciata morire in uno stabile abbandonato in via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo, a Roma. Nei giorni scorsi si è svolto l'incidente probatorio dei tre testimoni presenti all'interno della struttura in via dei Lucani la notte dei tragici fatti, che avrebbero assistito a quanto accaduto a Desireè. Si tratta di un procedimento particolare che viene svolto in sede di indagini preliminari, che consente di acquisire le prove prima dell'inizio del processo, per assicurarne la genuinità.
Tre testimoni alla violenza su Desireè Mariottini
Una dei tre testimoni, di origine congolese, ascoltata per ultima dagli inquirenti, ha raccontato di essere stata lei a rivestire Desireè dopo la violenza: "Le ho rimesso gli slip. C'erano solo uomini intorno a lei, quelli che l'avevano spogliata. Stava male, ma ci hanno impedito di chiamare i soccorsi". I tre testimoni sono tutti concordi nel riconoscere come responsabili i quattro uomini accusati dell'omicidio. Si tratta di Alinno Chima, Mamadou Gara, Yussef Salia e Brian Minthe. Sotto le unghie e sugli abiti della giovane è stato infatti trovato il loro Dna.