Desirée, fermato un italiano per l’omicidio della 16enne uccisa a San Lorenzo
Un italiano è stato fermato per l'omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne uccisa e trovata morta in uno stabile abbandonato a San Lorenzo. Si tratta di Marco Mancini, 36enne romano, ritenuto responsabile di aver venduto la droga alla ragazza. L'uomo è stato bloccato alla stazione Pigneto della metro C e perquisito. Gli investigatori hanno trovato e sequestrato 12 dosi di cocaina e psicofarmaci ed è stato segnalato all'autorità giudiziaria per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope. Secondo quanto è emerso dalle indagini, l'uomo vendeva la droga e i farmaci con effetti psicotropi anche contenenti ‘quetiapina', ai clienti che le cercavano in strada, come le persone che abitualmente frequentavano le aree intorno allo stabile abbandonato in via dei Lucani a San Lorenzo, dove veniva acquistata e consumata. Si tratta della quinta persona fermata dopo Mamadou Gara, 27 anni, Brian Minteh, 43 anni, e Chima Alinno, 46 anni e Yusif Salia, 32enne, accusati dei reati di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Per il momento nessuno dei quattro indagati ha ammesso di avere responsabilità nella morte della 16enne di Cisterna di Latina.
Secondo i primi esami tossicologici, nel corpo della 16enne violentata e uccisa in un palazzo abbandonato del quartiere San Lorenzo di Roma sono state rilevate tracce di cinque sostanze stupefacenti: cannabis, cocaina, eroina, alcolici e psicofarmaci. Per gli investigatori la droga e l'alcol le sarebbe stato somministrato con lo scopo di stordirla e quindi di poter abusare di lei. Un mix di alcol e droghe che poi avrebbe provocato la morte di Desirée.