Daniele Potenzoni, assolto l’operatore al quale era affidato quando è scomparso: “Non fu colpa mia”
Oggi è stato assolto l'operatore al quale Daniele Potenzoni era stato affidato quando è scomparso nella metropolitana di Roma. "Mi dispiace, ma non è colpa mia quello che è successo", ha detto alle telecamere della trasmissione Rai ‘Chi l'ha visto?' dopo la lettura della sentenza. Potenzoni, affetto da schizofrenia non aggressiva con tratti d'autismo, è scomparso alla fermata Termini della linea A della metropolitana di Roma alle 9 del 10 giugno del 2015. Aveva 36 anni ed era in gita nella Capitale insieme ad altri ragazzi del centro diurno dell'ospedale di Melegnano, Milano. Era accompagnato, per l'appunto, da alcuni operatori della struttura e avrebbe dovuto assistere alla consueta udienza del Papa del mercoledì.
Da allora risulta scomparso. Sono stati denunciati, nel tempo, diversi avvistamenti, ma Daniele non è mai stato ritrovato. Nel 2016 per lui lanciò un appello anche Francesco Totti, che disse: "Daniele, un ragazzo schizofrenico con tratti di autismo, ma non aggressivo, si è perso a Roma oltre 7 mesi fa. Non sa chiedere aiuto, cibo o sostegno. Questo ragazzo è di Milano e si è perso nella nostra città. Mi appello a tutti voi romanisti, aiutiamo la famiglia di Daniele a riportarlo a casa. Se lo incontrate per strada chiamate subito le forze dell'ordine. Non restiamo indifferenti, riportiamo a casa Daniele".