Dalle strade del Tufello all’Ariston, Rancore conquista il pubblico con Eden a Sanremo 2020
‘So' nato ar Tufello, è lì che vivo, conosco ogni curva, ogni strada, ogni bivio, se vuoi te lo descrivo, per me non è un bel posto, ma questo è il suo costo e non voglio esserne privo'. "La mia prima vera canzone l'ho scritta sul mio quartiere", diceva Rancore, al secolo Tarek Iurcich. Aveva solo 15 anni quando parlava delle giornate passate a via Capraia, e forse nel 2006 non pensava che anni dopo sarebbe stato uno dei protagonisti più amati del Festival di Sanremo. Rancore non si è posizionato al primo posto nella classifica provvisoria dell'evento musicale più atteso dell'anno, ma le sue esibizioni stanno facendo il pieno di consensi. Il brano che ha portato, ‘Eden', è ricco di riferimenti, e ha già conquistato pubblico e critica musicale. Alla serata cover ha conquistato il nono posto, esibendosi insieme a Dardust e La rappresentante di lista con Luce di Elisa.
Sanremo 2020, Rancore per la seconda volta all'Ariston
Nato da mamma egiziana e papà croato, a trent'anni Rancore calca il palco dell'Ariston per la seconda volta. La prima è stata lo scorso anno, quando ha affiancato Daniele Silvestri nel brano Argentovivo: la maturità artistica raggiunta negli anni si è notata, la differenza tra il rapper quindicenne che cantava il Tufello e il rapper di Sanremo c'è e si nota. Non perché si sia ‘snaturato', ma perché adesso è in grado di fare rime complesse che pochi musicisti riuscirebbero a comporre. "A volte un viaggio ti porta al punto di partenza. Ho sognato una mela che si stacca dall’albero e, rotolando, ripercorre la storia dell’umanità. Come in principio, anche oggi l’uomo si trova alle prese con una scelta che potrebbe cambiarne il futuro. A volte un viaggio ti porta al punto di partenza. ‘Come l’Eden'.