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Dal Centro fiori ai bus turistici a due piani: ecco le 27 partecipate che saranno vendute

Il Comune di Roma ha deciso di vendere 27 società partecipate. Un piano che, nelle previsioni, porterà nelle casse della Capitale 150 milioni di euro. “Si tratta di un risultato storico”, esulta il sindaco Ignazio Marino.
A cura di Enrico Tata
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Dal Centro agroalimentare per la commercializzazione di pesce e verdura fino al Centro ingrosso fiori per la distribuzione dei fiori. E poi Trambus Open, la società degli autobus turistici a due piani, le Assicurazioni di Roma e la storica centrale del Latte. Sono alcune società della jungla delle aziende partecipate e controllate dal Comune di Roma che verranno liquidate o messe in vendita. Un piano che, nelle previsioni, porterà nelle casse della Capitale 150 milioni di euro. Saranno vendute 27 tra società partecipate e società controllate di secondo livello, e così, alla fine delle vendite, il Comune si ritroverà con sole 10 società controllate, quelle cioè che vendono servizi pubblici esclusivi ai cittadini: Ama e Atac per esempio. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in una nota parla di “risultato storico”. In effetti, dopo anni di annunci, potrebbe essere il primo sindaco che raggiunge il risultato: “Roma ha compiuto la scelta di concentrare tutto il suo impegno sui servizi ai cittadini e di uscire dalle partecipate non strategiche. Non si tratta solo di ridurre dei costi, ma anche di rendere più efficace e puntuale il lavoro dell’amministrazione. Siamo il primo Comune a fare un simile passo, tagliando vecchie abitudini e strutture oggi davvero dispendiose e non utili alla città”. Così il primo cittadino.

Ieri la Giunta ha dato l'ok al maxiemendamento alla delibera propedeutica al bilancio 2015 che riguarda il piano dismissioni delle società di cui il Campidoglio è azionista. Tra queste c'è anche la Centrale del Latte, di cui il Comune detiene ancor quasi il 7 per cento delle quote, AceaAto2, Aeroporti di Roma. Farmacap, dopo le polemiche, prima di essere liquidata sarà trasformata in una società per azioni. Infine il Comune cederà la sua quota di Eur spa, l'azienda che detiene e gestisce tutti gli edifici storici dell'Eur, ma questa vendita è rimandata e condizionata alla realizzazione di alcuni risultati, come il completamento degli investimenti e delle opere previste. Ora la palla passa al Consiglio Comunale che dovrà dare il via libera alle liquidazioni delle partecipate. Possibili dissidi nella maggioranza e soprattutto potrebbe esserci qualche malumore all'interno di Sel.

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