Da oggi ci si può spostare tra regioni, ma a Roma le aree giochi per bambini sono ancora chiuse
Da oggi, mercoledì 3 giugno, è possibile spostarsi tra le varie Regioni. Dal 18 maggio molti negozi hanno riaperto, gli aperitivi sono tornati a essere la normalità dalle 18 di sera in poi, e la stagione balneare è finalmente iniziata. Le persone sono tornate al lavoro, e le discoteche possono riaprire sin da ora, anche se con protocolli diversi da regione a regione e con regole che consentano di mantenere le distanze di sicurezza. Ci sono però dei piccoli grandi assenti in questa lista: le aree giochi per bambini. Mentre adolescenti e adulti si godono gli spritz a Ponte Milvio, i più piccoli sono stati totalmente messi da parte in questa emergenza coronavirus.
Non c'è nulla che vieti l'apertura delle aree giochi per bambini. Basterebbe sanificarle e trovare delle regole per farli divertire in sicurezza. Un compito evidentemente troppo difficile per le istituzioni, che hanno quindi deciso di lasciarle chiuse. Con il risultato che i bambini possono sì andare al parco, ma vanno tenuti lontani da scivoli e altalene. Ovviamente per i più piccoli è difficile capire il motivo per il quale non possono usufruire dell'area giochi, con il risultato che per i genitori portarli al parco è diventata una mission impossible a cui ormai stanno rinunciando.
C'è poi un ulteriore problema particolarmente evidente nei parchi di Roma: la maggior parte somiglia adesso a una vera e propria jungla, con erba alta e mai tagliata in questi mesi. Impossibile per i bambini giocare in queste condizioni, tra nastri gialli e vegetazione fuori controllo che mina la loro sicurezza. "Come sono trattati i bambini in questa situazione è vergognoso – si sfoga una mamma – Dai centri estivi alle aree giochi, noi genitori non sappiamo più cosa fare. Raggi deve intervenire e fare qualcosa, non è più possibile continuare in questo modo".