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Da lunedì nel Lazio 300mila test sierologici: “Ci aspettiamo tasso di circolazione Covid del 3%”

Al via da lunedì nel Lazio 300mila test sierologici: coinvolgeranno forze dell’ordine, operatori sanitari e personale delle Rsa. Sarà “la più grande indagine di sieroprevalenza mai condotta in Italia”, ha detto l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, sottolineando che dai risultati dei test ci si attende la conferma di un basso tasso di circolazione del coronavirus nel Lazio, “intorno al 3 per cento”.
A cura di Francesco Loiacono
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Nicola Zingaretti e Alessio D'Amato (La Presse)
Nicola Zingaretti e Alessio D'Amato (La Presse)
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Parte da lunedì 11 maggio nel Lazio una massiccia campagna di test sierologici condotta su 300mila persone. Lo hanno annunciato il governatore Nicola Zingaretti e l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato nel corso di una video conferenza dall'Istituto Spallanzani di Roma. Sarà "la più grande indagine di sieroprevalenza mai condotta in Italia", ha detto D'Amato, sottolineando che dai risultati dei test, i primi dei quali dovrebbero arrivare attorno al 25 di maggio, ci si attende la conferma di un basso tasso di circolazione del coronavirus nel Lazio, "intorno al 3 per cento". "Ci attendiamo anche un 1 per cento di asintomatici – ha detto l'assessore – in cui vi è un'attività Igg in corso e su questo il test molecolare ci consentirà di anticipare e cogliere l'attività virale in corso in modo prematuro. Il test avrà, dunque, una doppia connotazione: da un lato sarà una grande indagine epidemiologica e dall'altra un'attività di individuazione precoce degli asintomatici".

I primi a sottoporsi ai test i militari della guardia di finanza

La campagna di test sierologici che partirà lunedì apre una "nuova fase di contrasto" al virus, ha detto Zingaretti, sottolineando come le analisi di sieroprevalenza serviranno "per aprire una stagione in sicurezza". I primi a essere sottoposti ai test a partire da lunedì saranno i militari della Guardia di finanza. Seguiranno poi gli operatori sanitari, inclusi medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, farmacisti e operatori delle strutture private accreditate e anche coloro che si occupano della pulizia, dei servizi, anche esternalizzati, e gli operatori delle Rsa, "una platea di oltre 100mila operatori" come ha chiarito D'Amato che ha poi sottolineato un concetto che hanno ripetuto molti virologi e cioè che chi si sottoporrà ai test sierologici non riceverà una "patente di immunità", ma fornirà comunque dati molto utili e attendibili a livello epidemiologico. Chi dovesse risultare positivo al test (che evidenzia se si è già stati infettati dal virus anche in passato), dovrà contattare il suo medico e poi si dovrà recare con ricetta e codice fiscale presso i presidi di drive in dove si effettuano i tamponi, unico strumento in grado di determinare con efficacia se si è ancora positivi oppure no. La campagna di test sierologici durerà all'incirca 30 giorni.

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