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Da dove provengono i misteriosi dischetti che hanno invaso le spiagge del Lazio e della Campania

Un’indagine condotta dagli uomini della Guardia Costiera e delle Capitanerie di Porto ha condotto alla scoperta del luogo in cui erano contenuti i dischetti di plastica che hanno invaso le spiagge del mar Tirreno.
A cura di Enrico Tata
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Gli strani dischetti di plastica che hanno invaso le spiagge del mar Tirreno sono nient'altro che filtri di impianti di depurazione delle acque. Ma da dove provengono? Il mistero è stato svelato oggi in seguito a un'indagine condotta dagli uomini della Guardia Costiera e delle Capitanerie di porto. I piccoli oggetti di plastica sono stati trovati tra Fiumicino e Anzio, nel Lazio, sul litorale campano e anche sulle spiagge dell'isola di Ischia. Soprattutto però ne sono stati ritrovati a migliaia nei pressi della foce del Sele e sugli argini del fiume. Questa circostanza ha condotto i militari a compiere verifiche sul vicino depuratore e così il personale della Guardia Costiera ha potuto accertare la provenienza dei filtri: a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell'impianto i dischetti si sono prima riversati nel fiume Sele e poi sono finiti nel mare. Le correnti li hanno portati lungo le coste della Campania e del Lazio, fino addirittura in Toscana.

"Nel corso dell'intensa attività ricognitiva presso gli assi fluviali (Sele, Mingardo, Lambro, Irno, Tusciano, Volturno, Sarno, Carigliano) ricadenti nel territorio di giurisdizione delle Capitanerie di porto di Napoli, Salerno e Gaeta è stata accertata, nelle vicinanze di un impianto di depurazione collocato in prossimità della foce del Sele e sugli argini dello stesso fiume, una ingente concentrazione di tali filtri", si legge in una nota della Guardia Costiera. "Dalle ulteriori verifiche svolte presso il depuratore sospetto, il personale della Guardia Costiera ha potuto accertare l'avvenuta fuoriuscita dei filtri che, a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell'impianto, si sono riversati nel fiume Sele per poi confluire nel Mar Tirreno, dove per effetto delle correnti si sono distribuiti lungo le coste della Campania e del Lazio, fino a raggiungere il litorale meridionale della Toscana. Determinante è stata l'attività del personale del Nucleo Speciale d’Intervento (Nsi) della Guardia Costiera, coordinato dal Reparto Ambientale Marino (Ram)".

Questo il commento dell'organizzazione Clean Sea Life: "Tutto torna. Il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, con cui abbiamo condiviso le vostre segnalazioni, ha trovato l'origine dei dischetti. L'ispezione al depuratore sul fiume Sele ha portato alla scoperta di una montagna di dischetti ammassati vicino l'argine e, soprattutto, del cedimento strutturale di ua vasca dell'impianto. Da lì i dischetti si sono riversati nel fiume Sele per poi disperdersi. PS- Da un paio di giorni l'analisi di tutte le vostre segnalazioni davano proprio come primo punto la spiaggia di Paestum; e anche gli oceanografi concordavano. Per ovvie ragioni, però, non abbiamo divulgato la notizia".

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