Crollo ponte Genova: il viadotto della Magliana è a rischio crollo. Il comune: “Subito 2 milioni”
"Quella struttura non è mai stata collaudata, è fuorilegge dal 1950, quando era stata inaugurata. Andrebbe chiusa all'istante, ma è troppo utile per snellire il traffico in un intero quadrante di Roma". Così spiega Remo Calzona, docente di Tecnica delle costruzioni all'Università La Sapienza, sulle pagine del Corriere della Sera. A seguito della tragedia di Genova, mentre ancora si cercano superstiti e si fa il conto dei danni, scatta l’allarme infrastrutture in tutta Italia; particolare attenzione per i lavori svolti da Riccardo Morandi, morto nel 1989 all’età di 80 anni, che mise la firma anche sulla importante struttura della capitale attraversata ogni giorno da migliaia di veicoli.
All'allarme ha risposto in un nota il Campidoglio: "L'Amministrazione capitolina per il ponte della Magliana ha stanziato a Bilancio 2018 oltre 2 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria". Inoltre la nota sottolinea come i 40o ponti di Roma siano sottoposti regolarmente a monitoraggio. "Per tutte le opere di manutenzione urbana di viabilità inter-municipale (ponti, strade, gallerie) nel Bilancio 2018-2020 – aggiunge il Comune di Roma nella nota – sono previsti oltre 90 milioni di euro. Inoltre sono stati stanziati circa 10 milioni di euro per servizi di sorveglianza. Infine, sempre per il 2018 sono stati stanziati circa 5 milioni di euro dedicati a progettazione e manutenzione straordinaria dei ponti di Roma Capitale, con interventi programmati su tutto il territorio".
"Il viadotto della Magliana è a rischio crollo"
Il ponte che costeggia il Tevere, attraversando il quartiere della Magliana, è stato progettato proprio da Morandi, come quello crollato due giorni fa a Genova. Per Calzona il rischio di un crollo, per quanto riguarda il collegamento tra Roma Sud e Fiumicino, è reale. "Per materiali e tecniche di costruzione, il viadotto della Magliana è molto simile a Ponte Morandi – ha spiegato Remo Calzona al Corriere della Sera – La struttura presenta da tempo gravi difetti. Intanto, non è mai stata collaudata. Non sono state fatte prove di carico e di tensione. È un ponte fuorilegge da quando è stato aperto, nel 1950".
"Il rischio di collasso è nell’ordine delle cose. Ha superato di quasi vent’anni il termine della vita di questo tipo di strutture, e sono anni che i danni subiti sono sotto gli occhi di tutti" spiega Calzona. A preoccupare oltre ai difetti strutturali e ai mancati collaudi sarebbe l'usura nel tempo. "Già negli anni '70 il Comune di Roma aveva istituito una commissione d'inchiesta sul ponte, ed era stato effettivamente stabilito che la struttura presentava enormi rischi. Si trattava però di uno snodo troppo importante per il traffico cittadino e nessuno decise di chiuderlo. Ora, però, il Campidoglio deve assolutamente applicare la legge, perché il rischio è reale".
